I privilegi dei politici: lettera ai leader dei partiti

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“La Lega non ha rubato niente. I ladri sono a Roma, sono farabutti i romani non i padani…”. Queste alcune delle parole di Umberto Bossi al congresso della Lega Nord al Forum di Assago, che ha eletto Maroni segretario nazionale. Il neo segretario ha parlato di Monti, di Bossi(…per me è mio fratello, lo porterò sempre nel cuore), della crisi, della difficoltà economiche delle famiglie ma nessun passaggio è stato rivolto al taglio delle loro ingenti indennità, dei loro onerosi stipendi, degli sprechi enormi che porta avanti la politica. Gli unici sprechi per Maroni sono i finanziamenti che Monti avrebbe erogato al Sud(non ha il neo segretario specificato quali) ed ha detto che bisogna abbandonare fabbriche come la Fiat di Pomigliano d’Arco e dare una mano alle piccole e medie imprese della fantomatica “padania”, come se al nord esistono le famiglie e al sud no. Non ha mai parlato il deputato e segretario della Lega dell’ingente numero di parlamentari e senatori presente a Roma, non ha mai parlato di stipendi ed indennità varie della politica; non ha mi parlato Maroni del fatto che a Montecitorio con 10euro si mangia caviale e si beve champagne o che agli onorevoli la banca del Parlamento presta i soldi al 2-3%(anche di meno) mentre in banca siamo quasi al doppio. Non ha parlato Maroni(nemmeno gli altri leader politici) del bando che sarebbe stato emesso al Senato per rinnovare l’abbigliamento di una parte dei dipendenti(1,2 milioni di euro) o delle auto blu per le quali si spendono 1,6 milioni l’anno solo per l’affitto di posti auto o dei 24.000 euro per la manutenzione del parco orologi della Camera. Questi, egregio deputato Maroni, egregio deputato Alfano, egregio deputato Bersani, egregio deputato Casini, egregio deputato Fini, non sono sprechi anzi sono virtù del nostro Stato, sono un circolo virtuoso che viene alimentato sulla pelle dei cittadini, della maggior parte degli italiani che fa fatica ad arrivare a fine mese. Si sa bene che ridurre stipendi, privilegi e tagliare gli sprechi non risolverebbe il problema della crisi e del lavoro ma cominciate a dare il buon esempio. Il dramma enorme è che all’orizzonte il cielo appare sempre più cupo: basta guardare Grillo che si è quasi rotto col suo adepto appena insediatosi a Parma. Parlare di speranza in una situazione del genere è quasi ridicolo, ed allora cercheremo il miracolo: ci sarà un gruppo di persone disposti a candidarsi e a tagliare del 50% stipendi e sprechi della casta? La speranza è l’ultima a morire ma in questo contesto più che vivere di speranza si rischia di morire disperati.