Ripartiamo da qui

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La Nostra Voce evoca le radici del nostro giornale che nacque tredici anni fa per dare voce a chi voce non aveva ma evoca anche uno sguardo che si accende sul nostro cammino e che dal nostro cammino va sull’entroterra della regione Campania che ci circonda, a parlare, a raccogliere esperienze e opinioni, a confrontare risultati e punti di vista.

Ed è proprio per parlare all’Irpinia e al Sannio che il nostro giornale continua ad aggiornarsi.

Siamo on line con un prodotto editoriale al passo con i tempi, capace di fare circolare “la nostra voce” ma, anche, di stimolare con i suoi blog e i suoi account un dibattito più intenso e vivace grazie all’estemporaneità e ai tempi “reali” della rete.

Continueremo a non avere una linea “politica” sui singoli temi così come proseguiremo ad aprirci al contributo di opinioni diverse, anche potenzialmente discordanti, purché argomentate e rispettose delle regole elementari del confronto civile e della contaminazione delle idee. Ogni autore firmerà con nome e cognome i suoi contributi ed accetterà implicitamente la possibilità che altri autori possano esprimere nello stesso numero o in numeri successivi opinioni diverse dalla propria sullo stesso tema.

Come Direttore Editoriale mi impegnerò, insieme ai ragazzi della Redazione, a fare de “la nostra voce” un luogo aperto e rispettoso della libertà di espressione delle opinioni di ciascuno, con l’obiettivo di favorire una più fluida ed efficace circolazione e diffusione delle idee.

Sono certo che ciò potrà aiutare noi tutti ad uscire dalla torre d’avorio, nella quale troppo spesso ci ritroviamo costretti e confinati, ad aprirci al dialogo, a tenere aperti i nostri occhi sul mondo.

Nonostante il salto di modernità grafica che non si limita al solo fatto estetico ma rappresenta anche una svolta nei contenuti, il giornale non perderà il vizio di informare liberamente. Anzi accrescerà la sua tendenza ad accendere i riflettori sulle cose che non vanno, esercitando fino in fondo il diritto-dovere di controllo dell’opinione pubblica sul Palazzo continuando, come da tredici anni a questa parte, a dare spazio a chi non ha voce per farsi sentire.

Andrea Festa