Lacedonia punta alla sicurezza: trentadue videocamere per controllare il territorio

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LACEDONIA – Sessantamila euro per trentadue telecamere. Potrebbe sembrare una spesa da pazzi, se non fosse un complicato sistema di videosorveglianza per tenere costantemente sotto controllo tutto il paese.

E’ stato adottato dall’amministrazione comunale di Lacedonia, guidata da Mario Rizzi, e il montaggio è quasi giunto a conclusione: manca la realizzazione della centrale, il relativo regolamento e poi il tutto sarà funzionante. In periodi, come questo, caratterizzati da picchi di furti e da attentati, si tratta di un dispositivo assolutamente funzionale a garantire maggiore sicurezza ai cittadini e a mettere in campo un deterrente assolutamente non da poco per i balordi e i malintenzionati.

In paese è possibile già da alcuni giorni vedere l’occhio elettronico delle videocamere sbucare agli angoli delle strade (in foto, il cartello al termine di Corso Gian Battista Vico). Il progetto ha coperto tutte le vie di accesso e di fuga da Lacedonia. Auto e persone che vi transiteranno, dunque, saranno identificabili. Come detto, i lavori sono quasi al termine, anche se vanno ultimati: si stima però che entro Natale tutto dovrebbe essere pronto. Questione di giorni, dunque.

“E’ un grande risultato – afferma Rizzi -, e lo condivideremo durante l’assise comunale che si terrà tra il 21 e il 22 dicembre. Per i primi giorni del nuovo anno terremo un incontro pubblico, al quale abbiamo invitato anche il prefetto Carlo Sessa, per inaugurare ufficialmente il nuovo dispositivo di videosorveglianza e il piano di protezione civile, che contestualmente abbiamo terminato”.

Il progetto prevede, in aggiunta alle trentadue videocamere attive nel centro abitato, l’integrazione di altre unità, attraverso le quali sarà possibile tenere sotto controllo la zona industriale di Calaggio, dove si sono verificati alcuni attentati legati all’eolico, e altre zone più isolate del paese.

Uno scorcio di Via Tribuni
Uno scorcio di Via Tribuni

Si tratta, com’è facile desumere, di una scelta che è stata il risultato del dilemma, diventato pressante in tempi di tecnologia dilagante, tra sicurezza e rispetto della riservatezza delle persone. Se qualcuno ha sollevato la questione su tale ultimo aspetto, noi crediamo senza esitazione si debba fare di tutto per garantire la sicurezza delle persone e il controllo del territorio.

Anche perché la modalità di funzionamento del dispositivo non dovrebbe andare ad intaccare la sfera personale: non ci sarà il funzionario di turno ad osservare continuamente nell’attesa di pizzicare qualcuno intento a compiere un’azione da sanzionare. Piuttosto, si attingerà ad esse qualora le forze dell’ordine lo riterranno opportuno e necessario per avere un supporto alla attività d’indagine. Non a caso, le credenziali di accesso al dispositivo di videosorveglianza saranno a disposizione esclusivamente del comandante della Polizia Municipale, Michele Caponigro, e del comandante della Stazione dei Carabinieri, il Maresciallo Andrea Casadei.