Arresti eolico, le reazioni dei comitati. Russo prudente, Tenore sollecita l’emendamento entieolico

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RED. – Sul territorio altirpino, specie in quei paesi maggiormente colpiti dal fenomeno eolico e dalle conseguenze di tipo sociale, non tardano ad arrivare anche le reazioni dei comitati agli arresti operati dalla Procura e dai Carabinieri di Trani.

Il tutto, mentre le indagini sono tutt’altro che terminate ma, anzi, sembrano alle origini e destinate a portare a nuovi risultati, anche se non in tempi strettissimi. La controffensiva delle istituzioni, insomma, c’è stata. La invocavano i cittadini, la invocavano le amministrazioni (ecco le reazioni del sindaco di Bisaccia e del vicesindaco di Lacedonia) e la invocava il coordinamento dei comitati.

Questi ultimi di infiltrazioni mafiose nel settore dell’eolico avevano parlato ripetutamente e rumorosamente. E nello scorso febbraio, a Bisaccia, avevano trovato una sponda nelle parole del vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Claudio Fava, che, ospite di un convegno, aveva affermato vedere negli attentati una “chiara matrice mafiosa” e garantito il proprio impegno perché la Commissione considerasse con maggiore attenzione la situazione connessa all’eolico in Alta Irpinia. “Oggi possiamo dirci soddisfatti per la risposta arrivata dalle forze dell’ordine e dalla magistratura”, è il commento univoco dei movimenti civici.

Michele Russo, comitato No Alta Tensione - Lacedonia
Michele Russo, comitato No Alta Tensione – Lacedonia

Resta abbottonato Michele Russo, vittima di un attentato che nello scorso ottobre mandò in fiamme circa duecento rotoballe di paglia della sua azienda zootecnica. “Un grande plauso va certamente rivolto alle forze dell’ordine” è la reazione a caldo del consigliere comunale di Lacedonia, attivista anti eolico e fondatore del comitato No Alta Tensione. “Lasciamoli lavorare in tranquillità – prosegue -, i risultati non tarderanno ad arrivare, così come sono arrivati questi arresti”. Basso profilo scelto anche da Michele Solazzo, del comitato No eolico selvaggio di Bisaccia, che si limita a confermare tutta la sua “fiducia nell’operato delle istituzioni”, aggiungendo una grande soddisfazione per l’operazione, definita “una risposta ai nostri allarmi”.

Enzo Tenore
Enzo Tenore

Di “reazione positiva”, invece, parla Enzo Tenore, del Comitato per la tutela del paesaggio dell’Alta Irpinia, sorto ad Aquilonia. “Qualcosa si muove – afferma Tenore -, e siamo contenti che la macchina giudiziaria si sia messa in moto. Forse la visita di Claudio Fava ha raggiunto l’obiettivo, concedendo l’attenzione giusta a quello che accade sul territorio. L’impressione è che questa operazione abbia incastrato i pesci piccoli. La speranza, invece, è che si rivolga l’attenzione ai mandanti, a chi sta dietro le quinte, e alle condizioni che si sono venute a creare sul territorio perché questo diventasse obiettivo di gruppi mafiosi”. Tenore rivolge poi il pensiero al futuro, e a come si potranno fermare i rubinetti dei finanziamenti, che sono la sola attrazione di appetiti criminali. “C’è bisogno che gli atti politici – afferma – diventino concreti. Ad oggi, invece, il collegato alla legge di Bilancio della Regione Campania, nella quale è inserito l’emendamento Iannace-Bonavitacola, che stabilisce la moratoria per sei mesi per eolico e minieolico, non è ancora stato pubblicato sul Burc. L’unica conseguenza è che continuano ad essere emessi decreti di autorizzazione per la realizzazione di nuovi insediamenti eolici. Il che è, appunto, il contrario del fermare i rubinetti”.