Festa dell’Unità negata, il Pd di Monteverde denuncia l’amministrazione comunale

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MONTEVERDE – Risvolti negativi per la querelle sulla mancata autorizzazione allo svolgimento della Festa dell’Unità a Monteverde (leggi qui).

“Dopo tanti anni di paziente sopportazione, a qualcosa che abbiamo sempre ritenuto un abuso d’ufficio, è stata formulata denuncia-querela a tal proposito”. Il circolo del Partito democratico di Monteverde “Berlinguer-Liberatore” riprende in mano l’ascia di guerra e chiama in causa l’amministrazione comunale. La Festa dell’Unità resta infatti fuori dal cartellone estivo monteverdese per il decimo anno consecutivo. E la responsabilità, a dire degli iscritti al partito, è della giunta, guidata da Franco Ricciardi.

“La ventunesima edizione – si legge in un comunicato pubblicato sulla pagina Fb – è bloccata dal 2006 e non riesce a partire, nonostante nel 2007 sia stata consegnata al Comune una petizione firmata da 300 persone e sollecitata in seguito”, si legge ancora. “E meno male che hanno scelto come nome alla propria lista ‘Uniti per Monteverde’. Siccome la parola ‘uniti’ ha un solo significato, ci si riconosce cioè nella ‘unità’ (di tutti, si suppone), non si capisce perché la Festa dell’Unità sia ritenuta incompatibile dagli esperti delle feste“. Secondo il circolo, infatti, la decisione dell’amministrazione sarebbe stata voluta.

mANIFESTAZIONE pD

“Ma noi daremo battaglia.  Abbiamo inoltrato richiesta lo scorso 11 luglio, mentre il cartellone estivo è stato ufficializzato il 20 luglio. Perché allora non tener conto dell’istanza e non inserire la manifestazione nel calendario degli appuntamenti che era, evidentemente, ancora in fase di definizione? Forse perché negli ultimi dieci anni – è l’accusa – è venuta a mancare nel nostro paese una buona dose di democrazia e non si intende cambiare registro?”. Per queste ragioni, il Pd ci va giù duro. “Siamo rammaricati. Tutto questo – proseguono – ci spinge a chiedere di dismettere un modo scorretto di gestire la cosa pubblica, in cui il confronto non è ammesso e viene visto come una iattura, in cui i posti vengono etichettati a seconda dell’appartenenza. Ci spinge a far sì che inizi un nuovo modo di gestire gli spazi di tutti, come in una normalissima democrazia”, conclude il comunicato.

All’interno dell’amministrazione comunale bocche rigorosamente chiuse sull’argomento. L’unica posizione assunta e che possiamo riportare è quella comunicata nella risposta alla richiesta del circolo. All’impossibilità di esaudire la richiesta stessa, viene ribadita, “a scanso di qualsiasi pregiudizio, la piena disponibilità di autorizzare la celebrazione della Festa dell’Unità in altra data”.