Avellino-Pescara, la quiete durante la tempesta

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Due pari tra Avellino e Pescara, con gli ospiti due volte in vantaggio e due volte riacciuffati dai Lupi, in una gara non del tutto positiva ma neanche completamente da buttare.

FORMAZIONI – Complice la squalifica di Molina ed anche quella di Asencio, Novellino fa di necessità virtù ed alza Laverone sulla linea dei centrocampisti, con Ngawa a coprire il ruolo di terzino sulla fascia destra. A sinistra, titolari sia Rizzato che Bidaoui. Duo d’attacco che vede Gavazzi in appoggio all’unica punta Ardemagni. In panchina Castaldo e Cabezas. Avellino, Calcio, FormazioneEpifani, da qualche settimana neo-tecnico dei pescaresi, conferma il 3-5-2, con terminali offensivi Mancuso e Pettinari. In difesa, sulla sinistra, gioca l’ex Marco Perrotta.

Avellino, Pescara, FormazioniPRIMO TEMPOAd ogni azione, corrisponde una reazione, questo ce lo insegna la fisica; peccato che in questo copione, almeno in tempi recenti, l’Avellino reciti sempre la seconda parte. Pronti, via e dopo due minuti primo cambio, forzato, per Novellino, costretto a sostituire Bidaoui per infortunio: al suo posto entra Cabezas. Poche idee di gioco e un Pescara quadrato rendono tutto più difficile, ed ecco che gli ospiti sono subito pericolosi, con Crescenzi che dalla sinistra mette in mezzo per Mancuso, il quale sovrasta il suo diretto marcatore e di testa colpisce il palo. Al 13′ l’Avellino capitola: palla in avanti sulla quale si fiondano sia Pettinari che Lezzerini in uscita, vista la difesa scoperta; arriva prima l’estremo difensore biancoverde che però nel rinvio in scivolata è sfortunato, trovando Brugman solo nel cerchio di metà campo, che da lontanissimo non sbaglia. Dopo lo schiaffo, ecco la reazione dell’Avellino, con un colpo di testa di Ardemagni ed uno di Migliorini, entrambi che trovano uno strepitoso Fiorillo ad opporsi. Qualche azione anche da parte degli abruzzesi, che però non trovano la rete, specie su conclusione di Balzano; comincia anche la battaglia personale di Di Tacchio contro i guantoni di Fiorillo, spesso impegnati dal numero 14.

SECONDO TEMPO – Una sostituzione ed un tourbillon di cambi in campo, con Castaldo che entra al posto di Migliorini, con Laverone che arretra il suo raggio d’azione, Ngawa che va a fare il centrale e Gavazzi che si allarga sulla destra. Il copione della gara è quello classico: Avellino che attacca e Pescara che punta sul contropiede. Pronti, via e l’Avellino si butta in avanti con il Pescara che sfiora il gol ribaltando il fronte in ben due occasioni, entrambe con Mancuso. Al 59′, assist involontario dell’ex Perrotta che ferma Rizzato in una delle sue rare discese colpendo la sfera con la mano: giallo per lui e rigore trasformato da Castaldo. Si continua sulla stessa linea: gioco senza idee dei Lupi e attesa degli ospiti che trovano il sorpasso al 72′: la difesa schierata viene divelta da uno spettacolare inserimento di Valzania che offre a Mancuso un cioccolatino solo da scartare. Dentro Vajushi per Cabezas, forse sofferente ancora del jet-lag e Avellino in avanti;  Di Tacchio che vince dunque  la sua sfida personale battendo Fiorillo dal limite dell’area per il 2-2 che poi sarà il risultato finale. L’Avellino, più di inerzia che altro, prova a farla sua, con Castaldo che viene atterrato in area ma con Minelli che fa spallucce. Sul corner successivo tiro al volo di Ngawa che esalta ancora una volta l’estremo difensore abruzzese.

NOTE DI (DE)MERITOQualche menzione particolare: ai tifosi di casa, spesso impegnati ad offendere la tifoseria salernitana piuttosto che ad incitare la squadra, consiglio vivamente di rivedere le loro priorità, visto il periodo di difficoltà dei Lupi, che hanno bisogno del loro sostegno. L’arbitraggio molto più che rivedibile, con Minelli che fischia quasi a senso unico, sorvolando anche su falli evidenti anche a chi non mastica calcio. Pierre Yves Ngawa: monumentale, statuario, granitico, insuperabile, scegliete voi l’aggettivo che più vi piace; una sola cosa è certa, si tratta di un giocatore completamente di un’altra categoria, che sempre mette in campo una prestazione eccezionale, che stasera avrebbe meritato un gol soltanto sfiorato sul finale di gara.

Una partita da cui quantomeno qualcosa di buono si è visto, una buona base per poter cercare di risalire la china, nella speranza che la quiete durante la tempesta possa diventare una gioia.