Ariano, caos in carcere: 7 giorni di prognosi per l’agente aggredito

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ARIANO IRPINO – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Osapp, in seguito agli sconcertanti fatti avvenuti nel carcere di Ariano Irpino qualche giorno fa (leggi qui).

“La scrivente Segreteria Provinciale  O.S.A.P.P. , Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, vuole portare all’attenzione delle SS.LL. i gravi fatti di violenza che vedono, purtroppo coinvolti negli ultimi tempi numerosi Poliziotti Penitenziari, sia presso la struttura Arianese, nonché sugli altri Istituti Penitenziari della Provincia.

Non a caso il giorno 8 u.s. si è perpetrato presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino, l’ennesimo episodio di violenza ed aggressione al Personale di Polizia Penitenziaria ivi in servizio, come segnalatoci, un detenuto di Nazionalità Italiana, giovane trentacinquenne di origine Napoletana, presente presso il nuovo padiglione detentivo in sezione al cosiddetto regime aperto, si è scagliato durante la consegna della corrispondenza contro l’unico Agente di Polizia Penitenziaria presente sul piano, il quale si è visto costretto ricorrere alle cure del Sanitario riportando una prognosi di sette giorni.

C’è da dire che l’utente era consueto in tali comportamenti etero aggressivi, tanto è vero che in tutti gli Istituti Penitenziari  dove era stato precedentemente è stato allontanato a seguito di tali condotte aggressive posto in essere nei confronti del Personale di Polizia Penitenziaria.

Ci chiediamo, come mai questi soggetti già noti all’Amministrazione Penitenziaria, vengono assegnati  in gran numero presso l’Istituto Penitenziario Arianese, dove tutte le sezioni tranne una sono a regime aperto, invece di destinare tali soggetti verso gli Istituti che continuano ad avere un regime ordinario cosiddetto chiuso o tanto meno prevederlo presso l’Istituto di Ariano.

Perché, visto che presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino, vengono destinati da parte dei Superiori Uffici i detenuti cosiddetti per motivi di “Ordine e Sicurezza”, non sarebbe il caso di rivedere il cosiddetto regime aperto e/o almeno una parte di esso?

Questa O.S. chiede rassicurazioni sulle sorti del Personale di Polizia Penitenziaria Arianese, nonché, alla luce di tutti questi episodi di aggressione al Personale, di rivedere la riorganizzazione delle sezioni e/o del loro regime, prevedendo metà a regime ordinario e le altre aperte, filtrando e selezionando i detenuti da destinare al cosiddetto regime aperto, dopo un  importante e significativo  periodo di osservazione, al fine di evitare che episodi simili possano ripetersi ed aumentare nel tempo, considerato che l’Istituto attualmente non è ancora a pieno regime, ma vi è la presenza di poco più del 50% della capienza regolamentare prevista in ossequio alla cosiddetta sentenza Torregiani.

Non possiamo non sollecitare l’Amministrazione a porre maggiore attenzione verso il Reparto di Polizia Penitenziaria Arianese e ai Superiori Uffici e al Segretario Generale a cui la presente è diretta di far confluire  maggiori Risorse, Umane ed economiche al fine di migliore e garantire maggiore sicurezza al Personale che al momento si trova in serie difficoltà, sia per gravi carenze strutturali e nonché per la significativa carenza di personale di Polizia Penitenziaria e del Comparto Ministeri, che ovviamente la mancanza di questi ultimi deve e viene sopperita dal Personale di Polizia Penitenziaria che già boccheggia di per sè.”