Benevento, il tour della “mala parola” nel Sannio: fenomenologia della parolaccia

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BENEVENTO – Venerdì 24 marzo doppia presentazione a Benevento e San Giorgio del Sannio del saggio dedicato alla fenomenologia della parolaccia.

Dietro la cosiddetta mala parola, o “parola mala”, si nascondono dense stratificazioni semantiche e complesse vicende storiche e culturali, prodighe di gustosi aneddoti e perle da “bibliofilo”.
La parolaccia ha a che fare sia con la rabbia popolare che con l’identità dei popoli, ed è per questo che il turpiloquio è prevalentemente “a chilometro zero”. Come quel famoso cetriolo che gira e gira e finisce per insidiare l’ortolano.
Un giornalista napoletano e una selezionata equipe d’intellettuali scurrili, complice la giovane casa editrice “ad est dell’equatore”, hanno dunque deciso di gettare nuova luce sulla parolaccia, con un approccio integrato politico, filosofico e sociologico, spaziando dal canone osceno di Mozart al teatro, dallo stadio al parlamento (o meglio, “malaparlamento”).
Venerdì 24 marzo il saggio “La parola mala” approda nel Sannio con uno specifico tour letterario. Alle 18.00 il curatore Giovanni Chianelli presenterà il volume presso il circolo “Il Bibliofilo” di San Giorgio del Sannio, con la partecipazione del sociologo scostumato Luigi Furno. Alle 21.00, il “tour della mala parola” fa tappa alla Libreria Masone Alisei con una cenabaratto ad hoc, all’insegna di piatti locali e parolacce a chilometro zero. «“Sei uno stronzo” – rileva il curatore Giovanni Chianelli – è una frase che abbiamo pronunciato tutti, almeno una volta, nella vita. Perché è sincero, bello, divertente, liberatorio, pericoloso e rivoluzionario dire una parolaccia.
E allora abbiamo pensato a un saggio di fenomenologia dell’insulto e che attraversa l’Italia e l’italiano, passando per la Storia del peto nel regno di NapoliLa scena delle ingiurie de La gatta Cenerentola e per il Museo dell’insulto, dove riposano le parolacce ormai estinte».
Obiettivo: analizzare e rilanciare una modalità espressiva che oggi, forse, scandalizza meno ma che è ancora di successo; e che non ha perso nulla della propria forza comica ed eversiva.