Cusano Mutri, Roberto e Giovanni: la riscoperta del territorio come chiave del successo

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Roberto Maturo e Giovanni Civitillo sono due giovani imprenditori di Cusano Mutri. Impegnati entrambi nel campo dell’enogastronomia, sono riusciti a guadagnarsi a pieno titolo uno “spazio” ed una “riconoscibilità” degna di nota nel pur “affollato” mercato regionale del food; Roberto Maturo è un pasticcere di talento sulle orme della tradizione di famiglia, già protagonista del programma televisivo “Dolce da Maestro”; Giovanni Civitillo, conosciuto da tutti come “Lo Zio”, è un artigiano della pizza ed esperto di vini e territorio.

Abbiamo avuto il piacere di incontrare Giovanni e Roberto, sottoponendo loro alcune domande sul percorso che li ha portati ad essere dei punti di riferimento nel campo dell’enogastronomia sannita.

“Partiamo dal presupposto che negli ultimi anni fare impresa e lavorare nel nostro territorio è diventato sempre più complicato. Le vostre invece sono attività di successo: ci spiegate perché?”

“(Roberto) Innanzitutto partirei col dire che bisogna avere pazienza, molta pazienza. Oggigiorno tutti vogliono tutto e subito, bisogna aspettare i risultati che non sempre arrivano. Oggi non basta immettere un prodotto sul mercato, c’è bisogno di comunicazione, ricerca. Viviamo in un piccolo territorio con una grande concorrenza quindi è importante dare una propria impronta e spiegare quel che si fa. Investire in comunicazione ed avere una propria identità è la base, fare meno cose ma fatte bene.”

“(Giovanni) Avere pazienza, ma soprattutto credere in quel che si fa e scommetterci. In un mercato sempre più diversificato costruire una propria identità è fondamentale. Identità significa farsi scegliere per un determinato prodotto, per le particolarità che lo caratterizzano. Essere riconoscibili, credo sia questo oggi il punto decisivo”.

“Voi avete scelto di lavorare nel campo dell’enogastronomia, un settore  che nel Sannio sta andando discretamente bene. A vostro giudizio cosa bisognerebbe fare per far continuare a crescere questo settore?”

“(Roberto) Bisogna capire cosa si vuol fare e dove si vuole andare. Io credo si debba continuare a valorizzare le produzioni di qualità, altrimenti il rischio è quello di essere schiacciati dalle grandi catene di distribuzione”.

“(Giovanni) Sono d’accordo. Se si continua a pensare in termini di valorizzazione delle eccellenze e di produzioni di qualità, io credo ci sia spazio per uno sviluppo del settore. Abbiamo alcuni punti forti: in particolare il vino e l’olio, si tratta di elementi che potrebbero fare da traino per tutto il territorio. Lo si è visto con “Sannio Falanghina”, quando tutti i riflettori sono stati puntati sul Sannio. I risultati ci sono stati anche se, nello specifico, credo si sarebbe potuto fare qualcosa in più”.

“Quanto è importante il territorio e quanto è importante la tradizione nel vostro lavoro quotidiano?”

(Roberto) La tradizione è la colonna portante del nostro lavoro, così come il territorio. Conoscere la tradizione ti permette di partire da una base solida, consentendoti – altresì – di aggiungere qualcosa che crei un processo di innovazione. Le tipicità del nostro territorio sono veramente diversificate, abbiamo potenzialità da far invidia a territori molto più conosciuti del nostro”.

“(Giovanni) “Per me il territorio e la tradizione vanno di pari passo. La mia pizza ai grani antichi, ormai chiamati grani tradizionali, è stata all’inizio una scoperta e poi – giorno dopo giorno –  si è rivelata una splendida conferma. Una percentuale sempre crescente di clientela oggi guarda ad un consumo consapevole, va alla ricerca di quel determinato prodotto e – spesso – dell’etichetta. Per offrire ciò è importante creare una rete tra produttori del territorio.  Questa è l’unica possibilità per essere competitivi”.

“Cosa consiglieresti ad un ragazzo che vuole spendere energie su questo territorio? E quali sono gli eventi in programma per il prossimo futuro?”

“(Roberto) Nel mio caso ho avuto una strada già tracciata, ma non è impossibile partire da zero. C’è bisogno d’impegno, idee chiare, convinzione e pazienza. Aprire un’attività è un processo lungo e complesso. Nel nostro territorio spesso si ha un rapporto personale con i clienti ed è fondamentale averne cura. Oggi l’emigrazione costituisce un problema enorme; i nostri paesi si spopolano, ma restare e investire va fatto proprio per non far morire le nostre realtà. Certo non è facile, ma con impegno ed un ottimo spirito di sacrificio si possono ottenere grandi risultati. Con cautela qualcosa sta cambiando, si muove e noi ci siamo e continuiamo a fare quello che ci riesce meglio. Stiamo lavorando, insieme a Giovanni, alla costruzione e alla diffusione della “Comunità Custodi del Monte Mutria”. E’ un progetto che si propone di tutelare biodiversità e produzioni sostenibili”.

“(Giovanni) Lo spopolamento è sicuramente uno dei più grandi problemi che stiamo vivendo. Ad un ragazzo che oggi volesse mettersi in gioco direi di andare avanti. Le difficoltà saranno sicuramente tante, ma alla fine ci sono tutte le possibilità per ottenere grandi soddisfazioni. Valorizzate il nostro territorio: questo il mio consiglio! Come già accennato da Roberto, stiamo puntando molto sul progetto “Custodi del Monte Mutria”. A breve procederemo ad una presentazione ufficiale di questa comunità, fatta di trasformatori e produttori che lavorano secondo la tradizione secolare di quest’area matesina, ma anche di un gran numero di sostenitori che credono nella difesa e nella riscoperta delle particolarità di questa parte dell’Appennino”.