“Dal traforo del Partenio ai rifiuti, Biancardi torna a casa”

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«L’ostinazione manifestata dal presidente della Provincia, Domenico Biancardi, sull’ipotesi del traforo del Partenio e le posizioni espresse in merito alla gestione dei rifiuti e al ruolo di Irpiniambiente sono chiari segnali della sua inadeguatezza politica ed istituzionale e del fallimento di questa esperienza amministrativa». Così, Giovanni Ardolino, presidente di Irpinia Adesso.

«A distanza di quasi un anno e mezzo  all’insediamento – prosegue il dirigente del movimento – a Palazzo Caracciolo non sono stati prodotti risultati concreti ed utili al territorio. Soltanto annunci e fantasiose proposte, spesso in settori che non rientrano nelle competenze specifiche dell’ente. Il presidente Biancardi ha dedicato più tempo al varo della Fondazione per la promozione turistica “Sistema Irpinia”, che non alla definizione di interventi per la manutenzione di strade provinciali e messa in sicurezza di scuole. D’altra parte, la promozione del territorio richiederebbe una strategia complessiva e non misure spot, che rispondono unicamente all’esigenza di qualche personaggio in cerca d’autore desideroso di mettersi in mostra, o risibili battibecchi con il Comune di Avellino, sulla primogenitura di rassegne enologiche tutte ancora da realizzare».

«Basterebbe tener conto – incalza Ardolino – soltanto di due proposte avanzate da Biancardi, per bocciare la sua amministrazione e consigliargli di lasciar perdere, per evitare danni alla comunità irpina. La riesumazione di un progetto degli anni Settanta per la costruzione di un tunnel, nel massiccio montuoso di Montevergine, lungo quasi quattro chilometri, con una previsione di spesa – stimata sicuramente al ribasso – di 80 milioni di euro, è una follia assoluta. Al di là dell’impatto ambientale, della più che dubbia utilità dell’opera, non è difficile immaginare quanti problemi nell’esecuzione e nella gestione potrebbe determinare l’infrastruttura. Ma il presidente della Provincia non sembra intenzionato a rinunciare ai propri capricci.

Sul fronte dei rifiuti poi non è stato mosso un passo in avanti. Assistiamo soltanto l’autoconservazione di un carrozzone come IrpiniAmbiente, senza pensare all’ammodernamento della macchina operativa e al superamento delle tante incongruenze che pesano sulle tasche dei cittadini. Per dare fiato alle trombe si propone di sbarcare a Benevento ed allargare il raggio d’azione.

Se questa è la linea dell’ente e dell’azienda c’è poco da commentare».                         «Ma di che cosa – conclude il presidente di Irpinia Adesso – ci si meraviglia? Questa amministrazione provinciale è il frutto della solita politichetta da raccatto, che si basa su accordi trasversali e sfrenate ambizioni personali.

Brutti tempi per la provincia di Avellino, se gli è toccato di avere contemporaneamente un presidente di Provincia ed un sindaco del capoluogo incapaci e fallimentari. Non è un caso che siano soci della stessa scommessa politica. E’ tempo di aprire gli occhi e dare una spallata a questo sistema. La vecchia politica e la finta e dilettantesca innovazione sono da bocciare senza appello».