Diritti tv e rischio salasso: Mediaset-Champions, Sky-Europa League

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ROMA – Il rischio c’è, ed è enorme: provocare incertezza nel telespettatore, che sottoscrive un contratto con una emittente privata per godere di un determinato palinsesto, salvo poi trovarsene uno completamente stravolto. 

E’ il caso della spartizione dei diritti tv delle Coppe europee tra Mediaset e Sky. La piattaforma del magnate australiano Rupert Murdoch detiene da un buon numero di anni i diritti per la trasmissione in chiaro delle gare della Champions League (tutte) e, da un paio di stagioni, anche di quelle di Europa League. Mediaset, invece, si limita a quelle di Champions, perché tempo fa giunse ad un accordo in questo senso proprio con Sky. Proprio Sky, però, ha deciso di non rinnovare tale accordo per la prossima stagione. L’emittente di Berlusconi e Confalonieri, però, non ha lasciato, ha raddoppiato: 700 milioni tondi tondi per aggiudicarsi i diritti della Champions nel triennio 2015-2018. 

Un colpaccio per la tv di Cologno Monzese, certamente. Ma anche un colpo dritto alle abitudini del tifoso, che abitudinario lo è per definizione. Sky ha vinto infatti la gara per l’assegnazione dei diritti dell’Europa League. Ergo, se una squadra, come avvenuto per Juve o Napoli, viene eliminata dalla Champions (e quindi da Mediaset Premium), viene declassata in EUropa League (e dunque su Sky). Doppio torneo, doppio abbonamento. Un salasso.