ROMA – Le consultazioni al Quirinale sono terminate da pochissime minuti, e Napolitano si è preso il tempo necessario a riordinare le idee e gli appunti per decidere a chi affidare la composizione del nuovo governo.
Mentre Matteo Renzi è in attesa a Firenze, dove ha incontrato lo scrittore Alessandro Baricco (che però nega che farà il ministro) e l’ad di Luxottica Andrea Guerra, papabile ministro dello Sviluppo Economico, i gruppi parlamentari sono saliti al Quirinale, eccezion fatta per il M5S (che ha manifestato in piazza Montecitorio) e la Lega, che è rimasta a casa. Mentre il Pd ha “ringraziato Letta per il lavoro e segnalato al presidente napolitano il nome di Matteo Renzi”, come ha affermato il capogruppo al Senato Luigi Zanda, Angelino Alfano ha alzato il tiro: “Renzi non si sposti a sinistra, altrimenti non avrà il nostro sostegno”. La sensazione è che vi sia una guerra sotterranea che riguardi anche la composizione del governo e il mantenimento delle cariche da parte degli uomini del Ncd.
Fratelli d’Italia ha ufficializzato la volontà di restare all’opposizione: La Russa, Crosetto e la Meloni hanno simbolicamente consegnato a Napolitano le loro tessere elettorali, a causa del “terzo governo consecutivo che passa sopra le teste degli italiani”. C’era attesa per la posizione che avrebbe assunto Forza Italia. SIlvio Berlusconi, da Napolitano con Renato Brunetta e Paolo Romani, ha confermato: “Saremo all’opposizione del prossimo governo, ma come sempre negli ultimi vent’anni valuteremo ogni singolo provvedimento e decideremo la posizione da assumere in merito. Abbiamo con il Presidente della Repubblica manifestato preoccupazione e stupore per questa crisi opaca – ha poi affermato Berlusconi – che si è aperta fuori dal Parlamento e nell’ambito di un solo partito e per la volontà di dare vita ad un nuovo governo senza che si sia sentita una parola su come sarà il programma di questo governo”.