Furti e borseggi in attività commerciali di Nusco e Montella, denunciate due rom

330

MONTELLA – L’ultima denuncia per fatti analoghi risale allo scorso 16 settembre, quando vennero incastrate per furti effettuati a Gesualdo.

Stavolta, gli ambienti vittima del borseggio di due donne di etnia rom di 37 e 23 anni sono stati i paesi di Nusco e Montella: all’interno di alcuni negozi avevano messo a segno svariati borseggi a danno a clienti e commercianti.

Sempre lo stesso il modus operandi: una volta all’interno degli esercizi commerciali, mentre una delle due chiedeva informazioni, l’altra sfilava dalle borse i portafogli rubando il denaro custodito all’interno e utilizzando le carte di credito e i bancomat che i titolari incautamente custodivano unitamente ai codice segreti.

Diversi i video delle telecamere di sorveglianza all’attenzione dei Carabinieri della Stazione di Montella.

La caparbietà e la determinazione degli uomini dell’Arma, decisi a dare una risposta a quegli eventi delittuosi, ha infine premiato gli sforzi.

I militari hanno estrapolato dai video i singoli fotogrammi: un lavoro certosino che ha documentato sia i borseggi che i prelievi effettuati presso alcuni bancomat.

Quindi, anche grazie all’accurato sopralluogo effettuato nonché all’approfondita conoscenza del territorio e delle realtà locali, i Carabinieri sono riusciti ad indentificare le due responsabili che, giunte a Montella dal basso Lazio, avevano messo a segno nel giro di poche ore ben quattro borseggi.

L’attività degli investigatori non era però destinata ad esaurirsi con il conseguimento del brillante risultato operativo: all’esito di ulteriori sviluppi investigativi è stato accertato che le stesse non erano nuove a sortite nell’Alta Irpinia in quanto sono state identificate quali responsabili di due simili episodi commessi alcuni giorni fa in due negozi di Nusco.

Le due rom, di 37 e 23 anni, già gravate da numerosi precedenti penali per analoghi reati, ritenute responsabili del reato di “furto con destrezza”, sono state, pertanto, denunciate in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Capo, Dott. Rosario Cantelmo.