Lacedonia, il sindaco Rizzi: Più controlli, c’è preoccupazione. Voria: Non è cambiato nulla

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LACEDONIA – Il punto fermo da cui parte ogni considerazione, ogni commento e ogni analisi è uno soltanto: le indagini sono ancora in corso.

E’ il presupposto-base di qualunque giudizio sui fatti inquietanti di Lacedonia. Lo utilizza il sindaco Mario Rizzi, che si fa portavoce della inquietudine che serpeggia in paese. “La preoccupazione della comunità è palpabile, gli investigatori hanno subito cominciato il loro lavoro, sul quale vige ovviamente il massimo riserbo. Ci stiamo interfacciando di continuo con le autorità competenti – afferma Rizzi -, anche in virtù di ciò che fu detto durante il Comitato sull’ordine e la sicurezza, che poche settimane fa si è tenuto presso la Prefettura di Avellino proprio sugli accadimenti di questo tipo. Una zona come la nostra non è assolutamente abituata a vivere”.

“Non è cambiato nulla”, afferma un amareggiato Nicola Cicchetti, presidente del Comitato Voria, operante a Vallata ormai da anni contro l’eolico selvaggio. Anche qui, però, c’é un presupposto di base. “Le indagini sono in corso, e se è vero che si tratta di un episodio legato all’affare dell’eolico – prosegue Cicchetti -, fa male constatare che da quello che ci dicemmo durante il Comitato sull’ordine e la sicurezza in Prefettura sembra sia rimasto tutto invariato. Ma ripeto, le indagini però sono ancora in corso, quindi lasciamo che procedano”.

Nicola Cicchetti, Comitato Voria - Vallata
Nicola Cicchetti, Comitato Voria – Vallata

Il comitato Voria, insieme al Comitato No Alta Tensione di Lacedonia e a quello di Bisaccia, aveva lanciato in maniera decisa la richiesta di una moratoria contro nuovi insediamenti eolici, avanzata anche allo stesso governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Una richiesta che teneva conto anche dei risvolti di ordine sociale che un fenomeno così tanto in espansione, come quello dell’eolico, può portare con sé. E che infatti, stando agli accadimenti dei mesi scorsi, ha portato con sé.

“Noi comitati avevamo denunciato una situazione che ormai era diventata insistenibile”, prosegue Cicchetti. “Oltretutto parliamo di una zona, il Calaggio, che a livello di videosorveglianza dovrebbe essere molto attenzionata, vista la presenza del casello, della zona Asi, delle varie aziende, della fermata del Clp.  Cicchetti si sofferma sull’episodio criminoso avvenuto nei mesi scorsi, quando, unitamente alla sottostazione di convogliamento dell’energia elettrica di Lacedonia, fu presa di mira quella di Bisaccia. “Ripeto – afferma -, dalla prospettiva di chi guarda gli accadimenti dall’esterno, non è cambiato nulla. Di un fatto analogo avvenuto nei mesi scorsi, non conosciamo ancora nessuno sviluppo, e oggi non siamo in grado di dire se questo nuovo attentato sia in qualche modo legato all’eolico”.

Eppure, in tanti si sono chiesti il perché del bersaglio finito nel mirino. Non un parco in via di realizzazione o uno già realizzato, ma una sottostazione di convogliamento dell’energia. “Si tratta di episodi che vanno ben interpretati, alla luce del fatto che a rimetterci, qualunque sia il movente di questi atti, è comunque la comunità di una zona che – chiude Cicchetti – a episodi criminosi come questo non è affatto abituata”.