Memory of the Camps: l’inedito di Hitchcock sull’Olocausto

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REDAZIONE – Alfred Hitchcock torna nuovamente a far parlare di sè a ormai trentaquattro anni dalla sua scomparsa.

Questa volta però il merito non è dei suoi famosissimi thriller, bensì di un crudo filmato, dal titolo Memory of the Camps, sulla liberazione dei campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Dachau. Ma cosa c’entra il “maestro del brivido” con un documentario sull’Olocausto? In realtà c’entra eccome, perché fu proprio Hitchcock, allora inviato di guerra per conto delle autorità militari britanniche, a curare il cortometraggio in bianco e nero, della durata di circa 50 minuti, che riporta alla luce nuove sconvolgenti verità sui lager nazisti.

Il film, nel quale il regista londinese ricostruiva gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, ha però una storia tormentata e poco fortunata. Fu realizzato nel 1945, ma la sua distribuzione fu bloccata nell’immediato dopoguerra dagli Alleati, che lo ritennero poco opportuno alla riconciliazione con i tedeschi e al processo di ricostruzione europeo. Si tornò a parlare di esso nel 1980, quando fu recuperato da un ricercatore americano, che trovò le pellicole abbandonate in un deposito nell’Imperial War Museum. Una volta restaurato il documentario fece la sua comparsa, in una versione però incompleta, al Festival di Berlino del 1984 e l’anno seguente fu anche trasmesso dalla tv pubblica americana PBS.

Oggi, dopo una trentina di anni di silenzio, la pellicola torna alla ribalta e, restaurata digitalmente e arricchita di materiale inedito dall’Imperial War Museum di Londra, sarà presto nelle sale in occasione di alcuni festival e poi ancora nei cinema per fare, infine, il suo debutto in tv nel 2015 quando sarà trasmessa dalla televisione britannica in coincidenza con il settantesimo anniversario della Liberazione dell’Europa dal Nazismo. Una nuova testimonianza affiora così a due settimane dalla “Giornata della memoria”.