Svimez, la Campania cresce più delle altre regioni: il traino è l’industria

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RED. – Cresce l’economia della Campania, e cresce a un ritmo superiore di quello delle altre regioni italiane.

Lo conferma il “Rapporto 2017 sull’Economia del Mezzogiorno”, presentato oggi presso la Camera dei Deputati, che mostra un particolare dinamismo nella regione: nel 2016 è cresciuta ad un ritmo del +2,4% del Pil.

I dati positivi del Rapporto, dopo la grave crisi che ha investito la Campania nell’ultimo decennio, riguardano essenzialmente gli anni 2015 e 2016, durante i quali si è avviata una vera e propria svolta nell’economia regionale. A fare da traino alla ripresa dell’economia campana è stata soprattutto l’industria, ma hanno contribuito alla ripresa anche il turismo e, in generale, i servizi, fornendo un importante contributo a questa fase di crescita.

Soddisfatto l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Amedeo Lepore, che ha dichiarato:

I dati contenuti nel Rapporto 2017 sull’Economia del Mezzogiorno sono di grande rilievo e mostrano una eccellente performance in termini di Pil della Campania, che dal 2014 al 2016 è riuscita a recuperare ben oltre 4 punti percentuali (passando dal -1,7% del 2014 al +2,4% del 2016). Questi risultati sono particolarmente rilevanti perché nascono da un aumento nel 2016 dell’occupazione industriale pari al 5,4% e del valore aggiunto industriale pari al 5,5%, dimostrando che a spingere la ripresa sono le attività manifatturiere, che finalmente danno alla crescita un carattere strutturale. Sono molto lusinghieri anche i dati relativi alla passata programmazione 2007/2013 che, grazie all’eccezionale recupero compiuto dalla Giunta De Luca, hanno superato il 100% della spesa dei fondi strutturali alla data del 31 marzo 2017.

La Campania, inoltre, è in testa alle regioni meridionali nella realizzazione dei Piani Operativi Regionali (POR), con il 47,12% dell’attuazione degli interventi, e seconda in Italia solo all’Emilia Romagna, che tocca il 49,14%, ma con una quota complessiva da spendere pari a un quarto di quella campana. Risulta molto buona anche la posizione della Regione in termini di ripristino dell’efficienza amministrativa. E buoni sono i dati relativi all’incremento dell’occupazione, che in generale cresce del 3,8% tra il 2015 e il 2016. Si tratta di risultati molto confortanti, che rappresentano però solo l’inizio di un cammino ancora lungo da percorrere per riprendere pienamente i livelli precedenti la crisi economica e finanziaria e fare della Campania la Regione più competitiva per sviluppo economico duraturo a livello nazionale. Sicuramente già siamo primi per l’offerta di strumenti per l’attrazione di investimenti produttivi e per la capacità di crescita del sistema produttivo. Infatti, una parte fondamentale del merito dei risultati positivi del biennio 2015/2016 va ascritto al dinamismo delle imprese e degli imprenditori che operano in Campania e delle eccellenze produttive che hanno saputo cogliere la sfida dell’incremento di produttività e dell’internazionalizzazione.

Amedeo Lepore
Amedeo Lepore

Le misure varate dalla Giunta De Luca hanno ottenuto esiti fondamentali in relazione, in particolar modo, alle politiche industriali, come dimostra il Focus dedicato a questo tema dal Rapporto 2017 sull’Economia del Mezzogiorno. Le leggi sulla semplificazione e sulla sburocratizzazione, sull’Industria 4.0 e sull’Economia Circolare hanno creato un contesto favorevole alla libertà d’impresa, alla diffusione e all’innovazione delle attività produttive. Il credito d’imposta nel corso del 2017 ha permesso di realizzare su un totale di oltre 3 mld di investimenti in Italia, circa 1,3 mld di investimenti industriali nella nostra Regione. I contratti e gli accordi di sviluppo a partire dal 2015, stanno promuovendo 1,5 Mld di investimenti produttivi e, dopo il relativo accordo di programma quadro con il Governo, sosterranno l’attuazione di progetti di medie e grandi dimensioni per un un ulteriore miliardo di euro. L’accordo di programma sottoscritto con il Governo per le aree di crisi industriale permette di finanziare la gran parte delle proposte di investimento presentate dalle imprese in Campania, per un totale di altri 500 mln circa di investimenti. Infine, la proposta di una Zona Economica Speciale avanzata dalla Giunta De Luca, che sta per essere recepita dal Governo, fornirà una leva di straordinario valore per l’attrazione di ulteriori investimenti e per lo sviluppo produttivo della Regione. La Campania, in questo modo, sta dando una spinta energica alla propria economia e, in particolare, al suo tessuto produttivo, fornendo allo stesso tempo un grande impulso allo sviluppo e al riscatto dell’intero Mezzogiorno” .