Terremoto in Regione, la difesa di Vetrano: Ipotesi di reato inverosimile

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AVELLINO – Per bocca di Benedetto De Maio, suo avvocato, Geppino Vetrano si dice stupito.

Stupito per un’ipotesi di reato “alla quale è estraneo: appare del tutto inverosimile che possa aver fatto da tramite nel formulare minacce al governatore”.

Vetrano, uomo vicinissimo a De Luca e compositore delle liste elettorali in Irpinia (lui stesso candidato con “Campania Libera”, ma senza essere eletto), ha ricevuto una perquisizione in casa, in ufficio e nella propria automobile lo scorso 19 ottobre. La Procura di Roma, che indaga sulla vicenda, lo ha iscritto nel registro degli indagati. L’ipotesi di reato è di concorso in induzione indebita a promettere utilità.

In buona sostanza, è a Vetrano che Manna si sarebbe rivolto per provare ad “agganciare” De Luca e sottoporgli la famosa “minaccia”: un posto nella sanità campana in cambio del buon esito della questione-Severino, su cui proprio la moglie di Manna, il giudice Anna Scognamiglio, avrebbe di lì a poco redatto la sentenza insieme ad altri due colleghi.

Dal professionista avellinese, la “patata bollente” sarebbe poi passata nelle mani di Mastursi. La perquisizione nei confronti di Vetrano avrebbe prodotto il sequestro di dispositivi elettronici (pc, tablet e cellulari, alcuni però già riconsegnati) i cui messaggi e conversazioni già in giornata il Capo della procura di Roma, Giuseppe Pignatone, avrebbe chiesto di decifrare.