Avellino, l’Ospedale Moscati aderisce alla Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson

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L’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino anche quest’anno ha aderito alla Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson, promossa dalla Limpe (Lega Italiana per la lotta contro la Malattia di Parkinson, le Sindromi Extrapiramidali e le Demenze) e da Dismov-Sin (Associazione Italiana Disordini del Movimento e Malattia di Parkinson).

Esperti e professionisti si riuniranno domani, sabato 25 novembre, presso l’aula magna della Città ospedaliera (primo piano, settore B), per discutere de “Le terapie più avanzate nella Malattia di Parkinson: indicazioni cliniche e accettazione delle procedure”.

L’evento, organizzato dall’Unità operativa di Neurologia, prenderà il via alle ore 8 con i saluti del Direttore generale dell’Azienda Moscati, Renato Pizzuti, del Presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Avellino, Francesco Sellitto, del Direttore del Dipartimento Testa-collo dell’Azienda Moscati, Armando Rapanà, e del Direttore dell’Unità operativa di Neurologia, Daniele Spitaleri. Nel corso dell’incontro, che vedrà come relatori rappresentanti di diverse categorie professionali che operano nel settore della Neurologia, Neuroradiologia, della Psichiatria e della Psicanalisi, sono previste anche delle testimonianze di familiari di persone affette dalla malattia di Parkinson.

«L’iniziativa – spiega il neurologo Giulio Cicarelli, responsabile del centro Parkinson dell’Azienda Moscati e curatore dell’evento – anche quest’anno mira a fare il punto su tutte le strategie d’intervento previste nel piano di assistenza e di cura della malattia per migliorare i percorsi e garantire al paziente una sempre migliore qualità della vita nel corso delle diverse fasi di progressione della patologia. La riflessione collettiva multispecialistica sul tema si concretizza in una sinergia tra le diverse competenze per ottimizzare la presa in carico della persona affetta da quella che è la seconda più frequente malattia cronico-degenerativa dopo l’Alzheimer».