Di seguito e in allegato un comunicato dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino.
“Domani, dalle ore 15, nell’area multimediale della Città ospedaliera, si terrà la tradizionale festa per celebrare i bambini nati prematuri, che rappresenterà anche un momento di confronto e di riflessione.
Si è voluto dare un significato diverso quest’anno alla Giornata Mondiale della Prematurità, la ricorrenza del 17 novembre celebrata sempre con interesse e partecipazione dall’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, grazie alla coinvolgente organizzazione curata dagli specialisti dell’Unità operativa di Neonatologia e Tin.
Domani pomeriggio, alle ore 15, prima del ritrovo di circa cento piccoli nati prematuri che sono riusciti, grazie alle cure dei professionisti della Città ospedaliera, a superare le difficoltà legate alla nascita pretermine, nell’aula multimediale (primo piano, settore B, aula attigua all’aula magna) si terrà una tavola rotonda alla quale siederanno i Direttori generali e sanitari dell’Azienda Moscati e dell’Asl Avellino, pediatri di libera scelta, specialisti in discipline attinenti e di centri di riabilitazione. «Obiettivo del dibattito – spiega Sabino Moschella, Responsabile dell’Unità operativa di Neonatologia del Moscati – è definire un percorso condiviso tra Azienda Ospedaliera, Azienda Sanitaria e pediatri di libera scelta per il follow-up del neonato prematuro nei primi sei anni di vita. Un progetto di rete in questo senso rappresenterebbe un unicum in Campania e l’Irpinia ha tutte le potenzialità per realizzarlo, garantendo in questo modo la presa in carico completa del neonato a rischio e anche, in casi specifici, della sua famiglia. Il progetto sarà illustrato nei dettagli, discusso e integrato nel corso dell’incontro».
Al termine del dibattito, la facciata principale del plesso di contrada Amoretta sarà illuminata di viola, il colore della Giornata della Prematurità, e nello spazio antistante all’aula multimediale arriveranno i piccoli nati prematuri: sarà un momento di gioia e di speranza in cui i genitori dei bambini potranno condividere le loro esperienze e testimoniare la forza della vita”.