ROMA – L’allarme l’aveva già lanciato due giorni fa il neo Commissario tecnico della Nazionale Antonio Conte, ora evidentemente più sensibile al problema. “Ho visto alcune partite dove non c’era neanche un italiano, e questo, oltre ad essere un problema oggettivo per il nostro calcio, non facilita il mio lavoro”, era stato l’allarme.
Sulla stessa scia si pone colui che Conte l’ha scelto, e cioè il contestatissimo Carlo Tavecchio, presidente della Figc. “In Italia ci sono troppi stranieri, non è possibile andare avanti così”. La questine, per Tavecchio, non riguarda i comunitari. ”I giocatori dei 28 paesi della Comunità europea non possono essere toccati, hanno titolo per giocare anche 11 su 11 perché siamo in Europa. Il problema – dice Tavecchio – sono gli extracomunitari. Riceviamo in quantità industriale giovani che vengono collocati su questi mercati, alcuni hanno fortuna e molti altri no. E’ difficile intervenire sull’aspetto giuridico, invece bisogna costruire dal basso il discorso. La Lega dilettanti sta creando 19 centri federali per offrire un bacino d’utenza di 700mila giovani al mondo professionistico in modo razionale, per far sì che le società possano vedere in questo mare di giovani i potenziali campioni”.
La soluzione è l’avvio immediato di riforme. “Nessuno può fare attività agonistica in Italia o in Europa senza la Figc, non c’è lega che può fare la Champions o l’Europa League. Bisogna ricominciare a mettere al posto giusto la federazione – afferma Tavecchio -, con la sua authority e la sua competenza. Bisogna restituire alla federazione quella forza che era andata man mano diminuendo”