Commissione sanità Alaia, Legge per il Diritto alla cura per i disabili gravi.

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Tutti insieme con lo stesso obiettivo: risolvere il problema e presto. Alla riunione del Tavolo Tecnico, convocato e presieduto dal Presidente della commissione sanità Vincenzo Alaia, sulla proposta di Legge popolare per il diritto alla cura dei disabili gravi c’erano praticamente tutti i vertici della Regione interessati alla questione. Tra questi: l’assessore al Bilancio Ettore Cinque, il presidente della commissione bilancio Franco Picarone, direttore generale del dipartimento salute Antonio Postiglione, il responsabile Tutela della salute Ugo Trama, la presidente della commissione politiche sociali Carmela Fiola, la dirigente Maria Rosaria Canzanella, numerosi consiglieri regionali come Roberta Gaeta, Vittoria Lettieri, Giuseppe Sommese e Valeria Ciarambino. Oltre naturalmente al Comitato Diritto alla cura, promotore della legge, con la portavoce Annarita Ruggiero, lo psichiatra D’Angiò, il giurista D’Alessandro, il tecnico Pagano. C’era anche la dottoressa Libera D’angelo, consulente della Commissione sanità, una persona che, come hanno detto gli esponenti del Comitato “sin dall’inizio ha accolto e accompagnato la raccolta delle firme lungo la strada che porta un’idea a diventare realtà”. Ed è proprio questo che è emerso dalla riunione: l’idea da cui nasce la proposta di legge si sta rapidamente trasformando in realtà. Parliamo, va ricordato, di una legge che riguarda i malati psichici, neurologici e sensoriali con patologie gravemente disabilitanti. Gli “ultimi degli ultimi”, come è stato detto più volte, pazienti che non possono essere curati “a tempo” perché se interrompono le cure perdono quanto hanno acquisito e peggiorano in modo drammatico.  

Proviamo dunque a riassumere per punti quanto è successo. Innanzitutto è stato condiviso da tutti che il problema esiste e va risolto al più presto superando l’attuale vuoto normativo.  La giunta regionale, è stato detto, condivide la proposta di legge, i suoi scopi e lo spirito che la anima, riconoscendo che è necessario creare un setting assistenziale per questi pazienti che altrimenti rischiano di essere abbandonati a se stessi. Ma bisogna agire in fretta. Per questo, in attesa della legge, la giunta aveva già predisposto una delibera, ma si è deciso che la delibera verrà rielaborata alla luce di tutte le indicazioni fornite dal Tavolo Tecnico e che prima di essere portata in giunta verrà valutata nello stesso Tavolo tecnico. E questa è la seconda notizia: il Tavolo tecnico, su proposta del presidente Alaia, diventa “stabile e strutturale”, quindi un organo che sarà protagonista di tutta la vicenda perché giunga in porto nel miglior modo possibile. Ci sarà anche, da parte della Regione, una rilevazione per verificare l’effettivo fabbisogno di posti letto. Per ora ne sono garantiti 281 e la stima attuale è tra 800 e 1.200, ma sarà appurato l’effettivo numero necessario, sia ora che in prospettiva. Terza notizia, molto importante per i malati e le loro famiglie, è che verrà fermata quella che è stata chiamata la “deportazione in RSA”. È stato l’avvocato Postiglione a garantire che tutti i malati che sono attualmente curati in strutture specializzate non verranno trasferiti in RSA, in sostanza si tratta di una vera e propria moratoria in attesa di nuove normative che garantiscano, anche ora, il diritto alla cura. Alcuni distretti infatti stavano procedendo, tra infinite contestazioni, a questi trasferimenti, che ora saranno sospesi. “Stiamo trovando nella Regione – ha detto Annarita Ruggiero commentando la riunione – una straordinaria disponibilità, una volontà assoluta di arrivare alla soluzione di un problema che per molte persone rappresenta la possibilità non solo di continuare ad avere le cure di cui hanno bisogno ma addirittura di poter sopravvivere.  Siamo grati a tutti per questo. Accogliamo con favore il fatto di accelerare i tempi con una delibera della giunta, per poter agire con urgenza in attesa che la legge faccia il suo percorso”.  “Ciò che voglio dire – ha aggiunto – è che la vittoria che otterremo non sarà solo dei malati e delle loro famiglie ma di tutti, perché renderà la nostra regione più giusta, più umana e anche un punto di riferimento per le altre regioni. E sarà merito di persone come quelle che oggi erano al Tavolo Tecnico”