MILANO – Clamoroso epilogo del processo di appello del caso Ruby. La seconda Corte d’Appello di Milano, tra la sorpresa generale, ha infatti cancellato la sentenza di primo grado e assolto Silvio Berlusconi da tutti i reati.
L’ex presidente del Consiglio era accusato di concussione e di induzione alla prostituzione minorile: è stato assolto dalla prima “perché il fatto non sussiste” e dalla seconda “perché il fatto non costituisce reato”. La sentenza è stata letta dal presidente della Corte Enrico Tranfa, affiancato dai colleghi Concetta Lo Curto e Alberto Puccinelli. I magistrati hanno cancellato il reato di concussione, che in primo grado era stato configurato nella sua forma più grave, e cioè per costrizione. Per quel che riguarda la prostituzione minorile, hanno stabilito che l’atto sessuale tra Berlusconi e Ruby (Karima el Mahroug) si sia realmente svolto e anche in cambio di denaro e altre utilità, ma che lo stesso Berlusconi non fosse a conoscenza della reale situazione anagrafica della ragazza marocchina, a suo tempo minore.
In ogni caso, saranno le motivazioni a fornire i criteri che hanno condotto i giudici a questa sentenza di assoluzione. La procura generale aveva chiesto di confermare i sette anni inflitti in primo grado. “Sono commosso – è stato il primo commento di Silvio Berlusconi, avvertito della sentenza appena uscito dalla casa di riposo di Cesano Boscone dove sta effettuando i servizi sociali a seguito della sentenza del processo Mediaset -: la maggioranza dei magistrati è ammirevole, porta avanti il proprio lavoro con ordine ed equilibrio e senza personalismi. E’ un momento di vera soddisfazione, che riporta serenità dopo anni di tensioni”. Felice si è detta anche Ruby: “Non ci speravo”. Increduli ma soddisfatti i difensori di Berlusconi. Franco Coppi ha affermato che “una sentenza simile poteva arrivare anche in primo grado, gli elementi probatori sono gli stessi: quella sentenza è stata tecnicamente cassata da questa”.