“Male di Vivere”: la definizione più adatta per spiegare l’aumento dei suicidi in Irpinia a seguito delle ultime notizie di cronaca.
Sono giorni tristi per l’Irpinia, vige uno stato di malessere generale, la cui disperazione e solitudine stanno portando la popolazione a gesti estremi. L’ultima vicenda è avvenuta a Mirabella Eclano tra la notte di sabato 5 agosto e domenica 6 agosto 2023, quando un uomo di 38 anni ha scelto di farla finita gettandosi da un pozzo.
Ad aggravare la situazione che sta colpendo l’intera provincia è l’elevata eterogeneità delle persone che scelgono questa strada.
A questo proposito, è importante ricordare che le cause che possono portare al suicidio sono molteplici e complesse. Risulta infatti difficile trovare una spiegazione che possa chiarire il perché di ogni singolo caso, ma c’è un fattore che li accomuna tutti.
Ultimamente si parla spesso di “Male di Vivere”, il quale può emergere a seguito di una combinazione di fattori, tra cui problemi economici, relazionali, di salute mentale o di dipendenze. Nessuna opzione deve essere esclusa o sottovalutata.
In un mondo che corre veloce, in cui conta più la quantità che la qualità, in cui i giovani sono schiacciati dalle pressioni sociali imposte dalla società, in cui gli anziani sono abbandonati al loro destino, in cui una piccola realtà come Avellino non risulta più stimolante per nessuno, bisogna imparare a fermarsi e ascoltare. Ascoltare quel dolore silenzioso che le persone più fragili nascondono nel profondo, fare in modo di dargli voce e rendere finalmente l’Irpinia un posto in cui domina la voglia di vivere.