Si può essere ministro della Cultura senza leggere libri da due anni. Parole che sfiorano l’inverosimile, eppure è tutto vero. Succede in Francia, dove la ministra della Cultura Fleur Pellerin ha confessato a “Canal Plus” di limitarsi alla lettura di note di lavoro, lanci d’agenzia e testi di legge, giustificando le sue mancanze con il solito “non ho tempo”.
Sul fatto che non abbia tempo ci possiamo pure passare – in fondo è una ministra! – ma ciò non toglie che le manchi un po’ di sana curiosità. Il titolare del ministero della Cultura di un Paese ricco di storia letteraria, con i suoi colossi intramontabili, autori di capolavori inestimabili, se anche non fosse edotta del passato, almeno dovrebbe essere aggiornata. Per carità, non tutti nutriamo una passione smisurata per le lettere, ma per lo meno chi ricopre una carica simile dovrebbe avere un’infarinatura culturale.
Ancora più grave il fatto che la Pellerin non sia stata in grado di citare nessun titolo dei successi del connazionale vincitore del premio Nobel 2014 per la Letteratura. Infatti, alla domanda su quale fosse il suo libro preferito di Modiano la ministra ha fatto scena muta, confessando di non conoscere nemmeno il titolo del suo ultimo romanzo.
Un episodio che lascia senza parole la dottissima Francia e non solo, dove Fleur Pellerin ha sfatato il mito secondo cui la curiosità è donna.