E se fino allo scorso anno per la stragrande maggioranza dei giovani italiani le nomination erano solo quelle del “Grande Fratello”, negli ultimi due mesi – per fortuna e per sfortuna – la candidatura è diventata anche altro. È infatti esplosa una nuova moda del “nominare”, tutta naturalmente sfoggiata sulla piazza virtuale di Facebook, i cui protagonisti indiscussi sono – e qui si leva alto lo sconforto – proprio i giovani, che magari non sanno neppure cosa sia una nomination nell’accezione positiva del termine. Ma dopo tutto non poteva essere altrimenti. Infatti, chi avrebbe mai potuto sfidarsi a colpi di drink sui social network se non ovviamente loro, gli adolescenti, quelli con tanta fretta di crescere e dimostrare il loro valore?
In fondo, si sa, quando si tratta di mettersi alla prova sono sempre pronti a farlo. E così in poco tempo il folle gioco alcolico dalle origini australiane ha fatto il giro del mondo con una reazione a catena in perfetto stile “effetto domino”. “NekNomination”, questo il suo nome, in realtà mette a nudo le debolezze di una gioventù senza pudori che si rifugia in una sfida alcolica come prova delle proprie potenzialità, dettando con l’originale fusione tra gli equivalenti italiani, “nomination” e “collo di bottiglia”, le regole di un gioco che è ormai tendenza. Incosciente entusiasmo e puro esibizionismo aleggiano nei video postati su Facebook a suon di “ringrazio” e “nomino a mia volta”, dove ragazzi “nominati”, dopo aver buttato giù alcolici, invitano e sfidano nuovi nominati a rispondere alla provocazione nel giro di 24 ore. Raccapricciante spettacolo per i più maturi, vera e propria prova da superare per i più piccoli, questa sfida multimediale porta sulla sua coscienza, ammesso che ne abbia una, alcune vittime.
Indubbia espressione della fragilità giovanile, manipolata dal rinomato potere contagioso dei social network, “NekNomination” si impone come una delle mode più tristemente diffuse nel web, un gioco ammaliante e alla portata di tutti…i più forti e orgogliosi, è chiaro, in cui vince chi non delude e preferisce piuttosto umiliarsi con sfide all’ultimo sorso su un social network.