L’amore ai tempi di Sanremo

237

Un Sanremo “tutto rose e fiori”, quello di Carlo Conti. Tutti cantano, ma soprattutto tutti amano il suo Festival. Il volto più abbronzato della tv italiana parte proprio da qui, scommette sulla tradizione, l’ultima a morire in casa Sanremo. E mai scelta fu più azzeccata.

Denominatore comune delle venti canzoni in gara – o di quasi tutte – di questa sessantacinquesima edizione, energia pulsante celebrata dai superospiti, insomma indiscusso protagonista della nuova stagione sanremese è l’amore in tutte le sue sfaccettatur. Amore che cantato, urlato, stonato, sussurrato ritorna sul palco dell’Ariston nelle parole dei veterani e nelle note delle giovani promesse. Le cinque serate più attese dagli italiani si caricano così di passione, solidarietà, forza, fratellanza, ricordi e l’amore prende forma fin dalla prima serata nell’immagine della famiglia più numerosa d’Italia, sedici figli e un’armonia invidiabile, nella reunion di Albano e Romina tanto attesa da tutti gli inguaribili romantici, nel monologo di Siani, nelle parole di Charlize Theron.

Sembra che il festival della “gente comune” – come è stato definito – voglia ancora far sognare, perché, forse, è proprio questo che vuole chi sta al di là del piccolo schermo: sognare, dimenticandosi per un attimo l’orrore che c’è lì fuori e rifugiandosi nell’amore, nelle cose belle che solo esso sa dare. Non ci cambierà di certo la vita, ma per un momento chiunque potrà dire di averci provato e di essersi sentito bene.

Sarà un caso che quest’anno la serata finale, proprio quella in cui sarà eletto il vincitore, cada proprio nel giorno degli innamorati?