Sono due le domande principali dopo l’esito dell’autopsia a cui presto daranno risposta gli accertamenti tanatologici eseguiti ieri pomeriggio sul corpo del 21enne ucciso la notte di Capodanno; il fendente mortale che ha determinato il decesso di Roberto Bembo e soprattutto quale tipo di arma è stata usata per colpirlo da parte di Niko Iannuzzi, autore materiale dell’omicidio.
QUAL’E’ STATA LA FERITA MORTALE PER ROBERTO?
A partire dalla ferita mortale. E’ verosimile che a portare alla morte del ventunenne abbia concorso principalmente il taglio inferto alla carotide, però per definirlo con certezza saranno necessari ulteriori accertamenti. A determinare questa esigenza anche l’intervento subito dal giovane e le ferite cicatrizzate. Saranno fondamentali esami specialistici. Già nella mattinata però sul tavolo del pm Vincenzo Toscano ci sara’ una relazione preliminare delle due consulenti, fra cui la dottoressa Carmen Sementa.
L’ARMA DEL DELITTO, QUAL’E’ STATA? CHE FINE HA FATTO?
Un altro quesito rilevante riguarda l’arma del ferimento. In particolare anche l’ affidabilità delle dichiarazioni rese sia dall’indagato che dai testimoni. Iannuzzi avrebbe riferito che si trattasse di un coltello di pochi centimetri, alcuni testimoni fanno riferimento ad una molletta, un micidiale coltello a scatto. L’arma non è stata rinvenuta ne’ fatta trovare dai due indagati. Anche questo sarà importante per la Procura per stringere il cerchio su quanto avvenuto a Capodanno senza tralasciare alcun aspetto.
Intanto la relazione autoptica sarà depositata entro novanta giorni.