A Stoccarda si chiude la mostra “L’arte attraversa l’Italia”.

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La mostra “L’Arte attraversa l’Italia” del pittore Fernando Alfonso Mangone è stata una straordinaria celebrazione dei paesaggi italiani, della loro millenaria storia e dell’arte che ha prosperato in questo contesto unico. Curata con maestria dal rinomato gallerista e critico d’arte, il Prof. Luciano Carini, l’esposizione ha offerto al pubblico un’esperienza visiva e culturale senza precedenti, trasportando lo spettatore attraverso i luoghi iconici e i suggestivi percorsi delle varie regioni italiane. La mostra, che ha concluso il suo percorso di successo il 6 ottobre, si è tenuta nella prestigiosa sede del Municipio di Stoccarda, grazie all’iniziativa dell’Istituto Italiano di Cultura. La rassegna ha riscosso un grande consenso sia da parte del pubblico che della critica, registrando ogni giorno centinaia di ingressi.

«Il catalogo della mostra, un’elegante pubblicazione di 346 pagine curata da Carlo Foramiti e Sonia Paolone, ha offerto ai visitatori un ampio corredo di immagini e colori, rendendo omaggio alla bellezza dell’Italia, alla sua storia. Inoltre, durante l’evento, l’artista Ferdinando Mangone ha annunciato il suo prossimo progetto editoriale, un libro sul calcio che racconterà la storia di ottanta campioni assoluti del pallone, con più di 200 ritratti a colori e informazioni dettagliate sulle loro gesta. Saranno inoltre presentate trenta delle squadre di calcio più iconiche al mondo. Mangone ha proposto all’Istituto la possibilità di presentare quest’opera con una mostra nel 2024 presso il municipio di Stoccarda, in collaborazione con la probabile mostra della Paolini Società per Azioni di Bologna. Questo evento è stato reso possibile grazie al nostro impegno nel portare il Maestro Mangone a Stoccarda, e siamo entusiasti del grande successo che ha ottenuto». A dirlo è Carlo Foramiti, noto Organizzatore e Coordinatore Editoriale delle Mostre presso gli Istituti Italiani di Cultura all’Estero.

«Come Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda, è stato un onore omaggiare il fascino pittorico e paesaggistico dell’Italia attraverso le opere di Fernando Mangone – aggiunge Giuseppe Restuccia Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda – Questa mostra è stata un autentico viaggio in Italia. Il nostro pubblico tedesco ha apprezzato questi veri capolavori che celebrano il colore e la bellezza. La mostra è stata un trionfo dell’arte italiana e della cultura, e ha contribuito a promuovere l’arte contemporanea e la ricca eredità culturale italiana».

Tutto il periodo espositivo e il finissage in particolare sono stati arricchiti anche dalla degustazione dei prodotti tipici locali campani, regione di provenienza di Mangone, accompagnandosi ad eventi musicali. Un networking che ha fatto da vetrina al grande Made in Italy, permettendo una risonanza internazionale di produzioni di eccellenza e la cucina italiana, che portano avanti la tradizione delle aree interne attraverso tanti campani emigrati all’estero. In particolare la Gelateria Fragola di Stoccarda, di Antonio e Angelo Carbone, che tanti anni fa sono partiti da Palomonte in direzione Stoccarda. Originario di Palomonte anche Alfiero Conte, con la sua produzione di gelati sul lago di Costanza, sempre in Germania. Da Colliano è partito invece Carmine Scaglione, oggi titolare del suo ristorante Vecchia Taverna sempre a Stoccarda.

«Questo evento segna un ritorno importante dell’artista Fernando Mangone sul mercato tedesco dopo oltre cinquant’anni di una carriera che lo ha portato attraverso le più importanti città d’Europa, da Napoli a Salerno, da Firenze a Venezia, da Berlino ad Amsterdam, fino alla sua prestigiosa apparizione alla Biennale di Venezia: un riconoscimento ambito per gli artisti di fama internazionale, e rappresenta un ulteriore traguardo per la carriera di Mangone – afferma Francesco Corsi, Direttore della casa editrice Art in Genio e del Museo Art in Genio di Pisa – La mostra di Stoccarda ha offerto al pubblico la possibilità di immergersi nelle bellezze italiane rappresentate attraverso la veloce pennellata espressiva del pittore, che interpreta la velocità quasi jazz del mondo contemporaneo con una solida base tecnica derivante da una vita di studio e pratica artistica. Grazie a Fernando Mangone e a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questa straordinaria manifestazione».

«Sono felice e orgoglioso di constatare che l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda abbia voluto rendere omaggio al mio fascino pittorico e al paesaggio del nostro amato Bel Paese attraverso un’importante esposizione. Questa esperienza è stata per me un vero e proprio viaggio artistico e umano attraverso l’Italia, frutto di esperienze, di incontri, di ispirazioni. Questo percorso mi ha dato l’opportunità di condividere con il pubblico alcuni autentici capolavori dell’arte italiana, che sono un trionfo di colore e emozione. Nei miei quadri ho cercato di catturare la bellezza dell’arte e la potenza evocativa della pittura, utilizzando un approccio emotivo per interpretare i motivi più iconici del tradizionale “Italienreise“. Spero che questa mostra abbia invitato il pubblico a immergersi nel mio universo artistico e ad emozionarsi di fronte alle mie opere», aggiunge lo stesso Mangone.

«Abbracciare chi ha fatto una scelta difficile di lasciare il proprio Paese, per riuscire ad esprimere la propria vocazione e costruire il proprio successo, mantenendo salde le radici con la propria patria, è stato molto emozionante. Grazie ai miei amici di Colliano e Palomonte che oggi vivono a Stoccarda e che ci hanno permesso di portare un po’ del Cilento e del vallo di Diano in Germania. Decidere di partire e trovare fortuna all’estero richiede grande coraggio – insiste Fernando Alfonso Mangone – Sono originario delle aree interne della Campania, sono orgoglioso delle mie origini e negli ultimi anni ho scelto di fare ritorno a questa terra dopo una vita trascorsa a lavorare in giro per il mondo. Spero che la mia esposizione abbia portato un po’ della magia dell’Italia a Stoccarda e che abbia ispirato coloro che l’hanno visitata. Grazie ancora all’Istituto Italiano di Cultura per questa meravigliosa opportunità».