Antonio Palumbo(III) nasce a Bari nel 1973. Frequenta il laboratorio teatrale del Kismet O.Per.A. diretto da Robert McNeer nel 1997. Si trasferisce nel 1998 a Roma, dove vive attualmente.
Esordisce al cinema come attore nel 2000 con Paolo Virzì. Lavora nel corso degli anni, tra gli altri, con Nico Cirasola, Martin Scorsese e Alessandro Piva.
È attore in televisione con Beppe Fiorello e, da tre stagioni, su squadra antimafia.
È attore in televisione con Beppe Fiorello e, da tre stagioni, su squadra antimafia.
Nel 2004 vince il premio miglior regia, miglior spettacolo, miglior autore del festival italiano dei corti teatrali con Bossolo da lui scritto e diretto e interpretato da Totò Onnis (Premio Miglior Interprete).
E’ ghost writer per la televisione, autore di racconti di narrativa e autore e regista di spot.
radiofonici.
radiofonici.
Dal 2012 è docente di regia presso il Centro di Formazione Cinematografico Nazionale di Roma.
L’Intervista ad Antonio
Quando hai cominciato a seguire la tua attività artistica?
Nel 1997, a Bari, ho deciso di frequentare un laboratorio di recitazione e scrittura drammaturgia al teatro Kismet condotto da Robert Mc Neer. È stata un’illuminazione. L’anno seguente mi sono trasferito a Roma e ho continuato a studiare e a lavorare per mantenermi gli studi.
Cosa ti spinge a continuare questa passione?
L’amore immenso, la curiosità e l’ambizione
Il tuo primo giocattolo da bambino, qual è stato e quale pensiero ti viene in mente ricordandolo?
Un prisma di plastica rosso e blu. C’erano sulla superficie dei buchi sagomati dove dovevo inserire le giuste forme geometriche corrispondenti. Dopo la prima volta ho cominciato a provare a far entrare il triangolo nel quadrato, il rettangolo nel cerchio..
La prima parola che dici “a voce alta” appena sveglio.
Pronto?
Ringrazieresti qualcuno per il successo ottenuto?
Il successo si rinnova ogni giorno se ti impegni a crescere nel rispetto. Per questo posso ringraziare solo me stesso e la mia famiglia.
Cosa non rifaresti “mai” se potessi tornare indietro?
Nulla. Tutte le esperienze m’hanno portato a essere quello che sono oggi.
Mamma e papà, quanto hanno influito sulle tue scelte da adulto?
Non si sono mai opposti alle mie scelte. Quindi hanno fatto tanto.
La tua città d’origine qual è e cosa ricordi di lei?
La mia città è Bari e per quanto viva a Roma da oltre sedici anni, torno spessissimo giù. Tutti i miei lavori partono dalle mie radici e andare via mi ha permesso di riappropriarmi della bellezza di una realtà alla quale , quando ci sei troppo dentro, rischi di disaffezionarti.
Un pensiero a…………
Ai miei genitori. Tutti i santissimi giorni.
Ultimo progetto?
Varichina, un piccolo docufilm prodotto dall’Apulia Film commission, scritto e diretto insieme a Mariangela Barbanente.
L’omaggio ad una maschera della mia città, simbolo di una diversità urlata e bestemmiata per le vie del centro, a cavallo tra gli anni 60 e 90. Un anti eroe protagonista di un gay pride quotidiano e riconosciuto da tutti, amato da pochi.