Addio alla piccola Indi Gregory: con lei muoiono una mamma e un papà

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Il decesso di un bambino può essere difficile da comprendere e da accettare, sono tante le situazioni e le emozioni che i genitori in lutto vivono e ognuno reagisce in modo diverso. A questo proposito, la drammatica notizia della morte Indi Gregory, la neonata britannica di otto mesi affetta da una grave patologia mitocondriale, ha lasciato tutti interdetti, distruggendo ogni speranza riguardo un suo possibile ritorno a casa.

LA STORIA DI INDI GREGORY.

Indi Gregory nasce il 24 febbraio 2023 a Nottingham e da quel giorno non ha mai lasciato la terapia intensiva pediatrica. La funesta malattia che l’ha colpita alla nascita è una deplezione mitocondriale: con questo nome si identificano diversi disturbi genetici rari – di quello che ha colpito la piccola inglese si conoscono pochissimi casi – caratterizzati dalla riduzione del numero di mitocondri all’interno delle cellule.

I medici del Queen’s Medical Centre di Nottingham e i giudici britannici hanno definito la malattia di Indi terminale, risultando, dunque, inappropriata la continuazione delle cure palliative per la bambina.

Al contempo, in Italia viene convocato il 6 novembre un Consiglio dei ministri lampo, concluso in pochi minuti, per conferire la cittadinanza italiana a Indi Gregory. Con la cittadinanza, in una corsa contro il tempo, si puntava a trasferire in Italia la piccola e a farla ricoverare all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove si sarebbe sottoposta a cure palliative e a un possibile trattamento sperimentale.

Purtroppo non c’è stato niente da fare. Venerdì 11 novembre si è proceduto all’estubazione: ovvero stop ai supporti vitali che tenevano Indi in vita. Così hanno voluto i medici del Queen Medical Center di Nottingham, sostenuti dal tribunale a cui più volte si sono appellati i genitori, sostenuti nella battaglia dall’avvocato Simone Pillon e da Jacopo Coghe, dell’associazione Pro vita & famiglia che, fino all’ultimo, non si sono arresi.

A seguito dello stop dei macchinari, sono partite le procedure di trasferimento in un hospice dove Gregory è morta nella notte a cavallo tra domenica 12 e lunedì 13 novembre. Con lei si spengono anche una mamma e un papà.

La triste storia di Indi Gregory è una vicenda che ha suscitato forti reazioni nel nostro Paese. “Io e mia moglie Clare siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna” ha affermato Dean Gregory, il papà della piccola. “Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella sua casa”, aggiunge con rammarico. La scomparsa di Indi rappresenta una sconfitta per tutti: per la scienza, per l’alleanza medico-paziente e, alla fin fine, per l’umanità. Non si possono giudicare due genitori che nonostante la drammaticità della situazione auspicavano al meglio per la propria figlia, per questo motivo la storia di Indi può sensibilizzare il pubblico alla promozione di comprensione, dialogo e umanità quando la scienza non può (ancora) intervenire. La speranza ora è che i coniugi Gregory possano trovare la forza per stare vicino alle altre tre figlie e che insieme affrontino il dolore lacerante che la scomparsa della piccola Indi ha arrecato inevitabilmente ai genitori e alle sorelle maggiori.