MILANO – Tra i 2.400 e i 2.500: a tanto dovrebbe ammontare la cifra relativa agli esuberi al termine della trattativa tra Alitalia e Etihad, che dovrebbe entrare nel capitale della nostra compagnia aerea.
I numeri sono stati forniti dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a Milano per un convegno presso la Fondazione Cariplo. “E’ quella la valutazione – ha affermato Poletti -, almeno per quelle che sono le risultanze pubbliche. Poi la discussione di merito ci sarà quando Alitalia e le parti discuteranno del piano”. La lettera giunta da Abu Dhabi esponeva i criteri e le condizioni per entrare nel capitale di una società ex novo in una somma compresa tra il 45% e il 49%. In ogni caso, Etihad Airways resterebbe al di sotto del 50% per non perdere i diritti di compagnia comunitaria. Da Bruxelles, intanto, giunge un nuovo invito all’Italia perche faccia in modo che “il controllo della nuova società resti effettivamente europeo”. Lo ha affermato Helen Kearns, portavoce del commissario Ue ai trasporti, Siim Kallas.
L’investimento previsto – 560 milioni di euro – poneva come condizione chiave quella relativa appunto agli esuberi. La palla dovrebbe ora passare nelle mani del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti giacché, come ha affermato ancora Poletti, “ora parte un confronto che prevede la regia del ministro Lupi”. Tuttavia, cominciano a sorgere le prime preoccupazioni per il futuro dei maggiori scali italiani. La compagnia di Abu Dhabi, infatti, punterebbe tantissimo sul potenziamento di Fiumicino. Proprio per questa ragione, non si è fatta attendere la sortita del governatore della Lombardia, Roberto Maroni, in difesa di Malpensa: “C’è preoccupazione – ha affermato maroni – che l’ingresso di Etihad in Alitalia possa portare ad un ridimensionamento del sistema aeroportuale lombardo e di Malpensa in particolare. Siamo pronti a tutto per difendere e salvaguardare il futuro dello scalo di Malpensa”.