L’Irpinia, terra di ricchezze paesaggistiche ed enogastronomiche di inestimabile valore, senza un collegamento stradale che sia efficiente, veloce, sicuro, in parole povere al passo coi tempi, è, e continuerà ad essere “una cattedrale nel deserto”. Purtroppo, l’Irpinia si ritrova stretta nella morsa di una classe politica miope e senza idee, incapace di valorizzare seriamente il territorio pur bruciando, ogni anno, montagne di soldi pubblici.
Sono i cittadini, molto spesso, a dover ricordare agli amministratori locali che esiste “Irpinia” anche oltre la punta del proprio naso.
Parliamo di turismo senza considerare che, per raggiungere il capoluogo, partendo da paesi che distano a malapena poche decine di chilometri, ci si impiega anche un’ora!
In questo caso, ci preme dare visibilità al disagio quotidiano che i cittadini sono costretti a vivere per via del restringimento della carreggiata, ossia la diminuzione da due a una corsia di marcia, lungo l’arteria stradale tra Cassano Irpino e Montemarano a seguito di una frana che si è verificata lo scorso 18 gennaio.
Oggi, i lavori sembrano fermi (concediamo il beneficio del dubbio!). Quanto ci vorrà – ancora – per la messa in sicurezza della tratta e il ripristino della piena viabilità?
L’Ofantina è la vergogna d’Irpinia: uno snervante calvario, scandito da attese e sorpassi avventati, in cui spesso ci scappa persino il morto. Ma, evidentemente, non è una priorità.