Ballottaggi, non mancano sorprese. Il Pd perde Livorno, Grillo esulta

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ROMA – Quello che è stato definito “lo schiaffo di Livorno” è probabilmente il risultato più clamoroso dei ballottaggi di ieri. 

Una città rossa per tradizione – nel 1921 vi nacque il Pci – si consegna ad un primo cittadino pentastellato. Il nuovo sindaco è difatti Filippo Nogarin, che costringendo al ballottaggio il primo cittadino uscente Marco Ruggeri (Pd), aveva già raggiunto un risultato storico. L’esito delle urne labroniche è forse paragonabile a quello di quindici anni fa a Bologna, quando Giorgio Guazzaloca portò per la prima volta nel dopoguerra una coalizione di centro-destra al governo della città. 

Altre clamorose sconfitte del Pd si registrano a Potenza (il nuovo sindaco è l’esponente di Fratelli d’Italia Dario De Luca, che ha letteralmente ribaltato i pronostici, dopo che al primo turno lo sfidante Luigi Petrone – Pd – aveva sfiorato la vittoria), a Padova (dove Massimo Bitonci – Lega, sostenuto da Fi – ha sconfitto Ivo Rossi) e a Perugia (il nuovo sindaco è Maurizio Romizi, centrodestra). A sua volta, il centrodestra fa un buco enorme a Pavia, dove Alessandro Cattaneo, a cui Berlusconi voleva affidare il delicato compito di “svecchiare” il partito, è stato sconfitto da Massimo Depaoli (Pd). 

Il Pd si è confermato a Modena, Terni e Bari (il nuovo sindaco è Antonio Decaro) e ha strappato al centrodestra, Verbania, Vercelli, Bergamo, Foggia, Biella, Cremona e Pescara. Per questo, il partito al governo canta vittoria, ma Grillo si fa forte del risultato di Livorno e di quello di Civitavecchia: “Siamo un virus inarrestabile”, scrive sul suo sito.