Campi Flegrei: rischio allerta arancione

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Il Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci ha dichiarato che “l’attività vulcanica nei Campi Flegrei, connessa al bradisismo, risulta essere in costante evoluzione. Non si esclude che, se dovesse perdurare tale situazione, si possa passare al livello di allerta arancione”. Il Ministro, tuttavia assicura che “il governo, con le sue strutture operative e scientifiche, segue costantemente la situazione, in continuo contatto con le istituzioni locali”.

Campi Flegrei
Campi Flegrei (crediti: ov.ingv.it)

Le dichiarazioni del Ministro per la Protezione Civile arrivano dopo un intenso lavoro tra il Dipartimento Nazionale, l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia e la commissione Grandi Rischi, Settore rischio vulcanico.

Nello specifico la commissione Grandi Rischi, riunitasi il 27 e 28 ottobre, nella sua relazione finale ha evidenziato che l’attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo è il risultato di un coinvolgimento del magma.

Preoccupa la possibilità che la situazione dei Campi Flegrei possa evolversi ulteriormente e quindi l’allerta gialla, attiva dal 2012, possa passare al livello superiore.

Di conseguenza s’intensificano le attività di monitoraggio da parte dei centri di competenza, così da rilevare in modo tempestivo una variazione dello stato del vulcano connesso alla possibile risalita di magma.

I Campi Flegrei

I Campi Flegrei sono una vasta area di origine vulcanica situata a nord-ovest della città di Napoli. Non si tratta di un vulcano dalla forma di cono troncato ma di una vasta depressione o caldera, ampia circa 12x15km.

Il toponimo “flegrei” deriva dal greco flègo è significa “brucio”, “ardo”. Non si riferisce alle manifestazioni eruttive bensì alla presenza di numerose fumarole e acque termali, conosciute e sfruttate fin dall’antichità.