Una detenuta di 37 anni ha ingerito candeggina per farla finita. È accaduto stamattina nella casa circondariale di Lauro. La donna trasferita in codice rosso all’ospedale “Moscati”
Combatte tra la vita e la morte, nell’Ospedale di Avellino, la detenuta di 37 anni del carcere di Lauro – sezione distaccata della Casa Circondariale di Avellino con custodia attenuata per madri detenute – che oggi ha ingerito candeggina con l’intento di togliersi la vita.
Sul caso interviene il Segretario Generale del Sappe Donato Capece, che evidenzia: “Il tempestivo intervento delle Agenti di Polizia Penitenziaria e delle altre detenute le ha salvato la vita ma ora la donna è grave. In ogni caso, il dato certo è che la scelta di togliersi la vita è originata da uno stato psicologico di disagio. È un dato oggettivo che chi è finito nelle maglie della devianza spesse volte è portatore di problematiche personali sociali e familiari”, evidenzia Capece.
A proposito delle carenze di personae, Capece ricorda anche che “Il suicidio ed il tentato suicidio di un detenuto rappresentano un forte agente stressogeno anche per il personale di polizia e per gli altri detenuti”, ribandendo la necessità di interventi da parte del governo.