GAZA – Dopo 194 morti e oltre 1.500 feriti, Israele sospende temporaneamente le operazioni militari.
Il gabinetto di guerra di Tel Aviv ha infatti approvato la proposta egiziana di cessare il fuoco. Una proposta che sembrava aver aperto una crepa nel muro contro muro tra Israele e Hamas. Una crepa che rischia di chiudersi immediatamente. Proprio Hamas, infatti, ha rifiutato la proposta: “La tregua non è accettabile”. “Se il contenuto di questa proposta di tregua è quello che sembra – si legge nel comunicato diffuso dalle Brigate Ezzedin al-Qassam -, si tratta di una resa e noi la rifiutiamo senza appello. La nostra battaglia contro il nemico si intensificherà”. Cadono nel vuoto, dunque, le pressioni esercitate dal ministro degli Esteri americano John Kerry.
Poche ore dopo, infatti, sono stati lanciati almeno dieci razzi verso la città di Ashdod. Prima, era arrivata la presa di posizione dell’esercito – “In accordo con le direttive ricevute, le forze armate israeliane hanno sospeso il fuoco. Restiamo tuttavia in stato di allerta. Se l’organizzazione terroristica di Hamas sparerà contro Israele, reagiremo”. Sulla stessa linea Netanyahu: “Israele è oggetto di un’offensiva terroristica. Se il fuoco continuerà – ha affermato il primo ministro israeliano -, inasprireremo le nostre operazioni. Israele è legittimato ad ampliare l’offensiva militare”.