Ice Bucket Challenge: il nuovo (e contestato) modo di fare beneficenza

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Senza tormentone non è estate. E non c’è tormentone senza estate. Quest’anno però abbiamo dovuto attendere la fine di agosto per vedere finalmente il mondo scosso da una reazione a catena travolgente e coinvolgente, a lungo attesa. Ma nulla a che vedere con un brano musicale o ballo assurdo, tendenze colorate e bizzarre sfoggiate in spiaggia o idee astruse partorite per il divertimento estivo, perchè  a rendere giustizia all’estate 2014 ci hanno pensato le secchiate d’acqua gelata che non hanno risparmiato nessuno.

Politici, vips, meno vips e comuni mortali hanno dato luogo a una campagna di beneficenza effetto domino per sostenere la ricerca contro la Sla (Sclerosi laterale amiotrofica).  Infatti numerosi sono stati i video-contributi diffusi in rete a partire da quello dell’ex promessa del baseball americano Pete Frates che ha lanciato il fenomeno dell’Ice Bucket Challenge agli inizi di agosto. Ancora una volta una nomina, a seguire una doccia ghiacciata, finalizzata alla propria donazione, e il gioco è fatto. Così, dunque, il fenomeno è dilagato in rete facendo il giro del mondo in pochissime settimane.

E se qualcuno ha visto in questa moda un inutile spreco di acqua e tanto esibizionismo, tali da reputare la catena dell’Ice Bucket Challenge come fine a se stesso e soprattutto un mezzo di pubblicità, le molteplici donazioni che si sono susseguite nelle ultime settimane hanno dimostrato che, in fondo, la campagna di sensibilizzazione tutta promossa dal web sta funzionando, diventando in tal modo la prova del fatto che alle volte moda e beneficenza possano collaborare tra loro.