Il fondo Carte Leopardi, composto da autografi e manoscritti del poeta Giacomo Leopardi, è ora interamente consultabile on line sul sito della Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III» di Napoli.
Le Carte Leopardi
Giacomo Leopardi morì a Napoli il 14 giugno 1837 presso l’amico Antonio Ranieri. Il Ranieri custodì le carte di Leopardi fino alla sua morte, avvenuta nel 1888. Con un lascito testamentario, fortemente contrastato, Ranieri dispose che tutta la documentazione di Leopardi in suo possesso fosse donata alla Biblioteca Nazionale di Napoli. L’Istituto, però, riuscì a entrare in possesso della documentazione solo nel 1907 e da allora è conservato presso la Biblioteca.
Il fondo leopardiano comprendono l’opera pressoché completa del poeta con l’esclusione delle lettere distribuite tra vari archivi.
Nello specifico sono conservati gli autografi di gran parte dei “Canti” e delle “Operette morali”. I manoscritti del “Saggio sopra gli errori popolari degli antichi” (1815), del “Discorso di un Italiano intorno alla poesia romantica” (1818), del “Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani” (1824) e lo “Zibaldone” (1817-1832), il diario personale di Leopardi in sei volumi.
Il progetto
La Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III» di Napoli da molti anni ha avviato un progetto di digitalizzazione del proprio patrimonio. Oltre a collaborare con Google Libri, e altre piattaforme, sta procedendo alla pubblicazione online delle proprie collezioni liberamente disponibili sul proprio sito.
Nel caso delle carte Leopardi, il progetto, durato alcuni anni e terminato alcune settimane fa, ha visto la digitalizzazione, riversamento e pubblicazione di oltre 15.000 immagini tra opere rilegate e carte sciolte.
Un lavoro immenso che permetterà gli studiosi e gli appassionati di poter visionare in “presa diretta” l’opera del grande poeta.