La questione degli ostaggi in Israele e Palestina

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Foto di “La civiltà Cattolica”.

 

La questione degli ostaggi in Israele e Palestina:

I rapimenti avvenuti da Hamas e portati a Gaza sono rapimenti senza precedenti.La situazione ha pochi equivalenti anche a livello mondiale.Solo due paragoni sembrano possibili: la Colombia, dove le FARC hanno praticato una politica di rapimenti quasi sistematici per diversi decenni; e la Nigeria, dove i rapimenti di massa, in particolare di giovani ragazze, si sono verificati regolarmente da quando 276 liceali, la maggior parte delle quali cristiane, sono state rapite a Chibok nella notte tra il 14 e 15 aprile 2014.Quello che è successo il 7 ottobre è stato un terribile.

Le origini storiche e religiose della dottrina degli ostaggi in Israele ha radici lontane.La pratica del riscatto tra correligionari è stata un’esperienza centrale della comunità ebraica fin dall’antichità, agendo come veicolo di solidarietà e riconoscimento reciproco. Quando un ebreo veniva catturato, in particolare da non ebrei, la dimensione religiosa della detenzione e il criterio di salvataggio erano intrinsecamente legati alla sua identità.La legge rabbinica, ha successivamente approfondito e consolidato questa sensibilità. In primo luogo a cavallo tra il quarto e il quinto secolo, nel Talmud babilonese, e successivamente nel dodicesimo secolo, sotto l’impulso di Maimonide.Nel suo Mishné Torah, il rabbino propose una codificazione del «riscatto dei prigionieri» e la rese la prima delle mitzvot (prescrizioni) – cioè il primo dovere del credente – e definì i criteri per valutare il riscatto. Secondo il testo, l’importo doveva rispettare due limiti: la conservazione dell’equilibrio delle forze presenti – che oggi significherebbe non rafforzare eccessivamente il nemico – e una relativa vicinanza alle somme pagate da altre comunità, in modo da non rendere gli ebrei bersagli privilegiati.Queste linee guida, sebbene volutamente vaghe, hanno posto la questione del riscatto dei prigionieri al centro dell’identità ebraica e hanno fornito una struttura per i dibattiti delle generazioni successive.

 

Ritornando ad oggi, le trattative fra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi a Gaza, mediate dal Qatar, hanno subito una frenata sulla questione delle forniture di carburanti nella Striscia. Hamas ha richiesto carburanti e aiuti umanitari per rilasciare 50 ostaggi con la doppia nazionalità è stata respinta da Israele che, al contrario, chiede prima la liberazione di tutti i 220 ostaggi.

 

Fonte dell’immagine in evidenza “Il post”, Frank Augstein.