ROMA – Si è conclusa oggi la tre giorni dedicata al parco letterario Francesco De Sanctis presso Palazzo Firenze. Inserito nel progetto della valorizzazione delle terre natìe dei più grandi intellettuali della storia d’Italia promosso dalla Società Dante Alighieri, il parco letterario irpino ha mietuto un successo dopo l’altro. Nella meravigliosa cornice della galleria del Primaticcio, circondati da gigantografie dei luoghi più belli dell’ Irpinia – Lacedonia, uno scorcio dal castello ducale di Bisaccia, le colorate abitazioni del centro storico calitrano – un appuntamento unico di letteratura, storia e prodotti del territorio.
In primis, giovedì 8, un vero e proprio excursus tra le opere e sulla figura del De Sanctis, tenuto dai più illustri studiosi dell’intellettuale irpino: il professor Paolo Saggese, che ha ribadito il fine del parco letterario, ovvero il valorizzare le risorse paesaggistiche del territorio attraverso le parole del De Sanctis, che parla della sua terra nel celebre “Viaggio elettorale” e nelle memorie de “La giovinezza”, quella che De Sanctis definisce “la terra dell’infinito”, ricca di suggestioni leopardiane.
Oltre a Saggese, anche Toni Iermano – autore dell’accurata edizione critica del “Viaggio elettorale” – e Pasquale Sabbatino, appassionati studiosi nonché curatori della rivista “Studi desanctisiani”, che hanno incantato l’uditorio con un breve ma quanto mai intenso e interessante discorso su De Sanctis sia come letterato che politico.
Dall’idea del Parco Letterario, nata tra il 1999 e il 2004, sono scaturiti numerosi progetti, partendo dai seminari desanctisiani promossi nei licei irpini, fino all’affascinante “teatro di carta” Kamishibai, per esaltare in particolare i valori morali di uno dei padri del Risorgimento italiano. Progetti interessantissimi che aspettiamo solo che vengano al più presto riproposti.
Ma non solo letteratura: il fine del progetto promosso dalla Società Alighieri è la valorizzazione delle eccellenze del territorio. E così dall’antico seme andato in disuso e recuperato dall’antica tradizione, nasce la Pasta di semola di grano duro Senatore Cappelli, prodotta dal corsorzio Formicoso Alta Irpinia. Ed è proprio ispirandosi ad una luculliana cena descritta dal De Sanctis che, nel cortile di Palazzo Firenze, si è svolta la degustazione degli strozzapreti con ricotta salata e pomodorini, realizzati con maestria dallo chef Pietro Parisi, anima del ristorante “Era Ora” di Palma Campania. E ci si ricorda che quella lì non è solo la terra dei fuochi.
Il giorno successivo, la conferenza stampa di presentazione del Gal Cilsi, con l’intervento del segretario generale della società Dante Alighieri Alessandro Masi, il Presidente deI Parchi Letterari® Stanislao de Marsanich, l’assessore alla Agricoltura Regione Campania Daniela Nugnes, Gerardo Capozza, Sindaco di Morra De Sanctis in rappresentanza dei comuni del Parco Letterario Francesco De Sanctis, e Mario Salzarulo, coordinatore del Gal, seguita dalla dimostrazione di filatura artigianale con Latte Nobile del Formicoso e relativa degustazione, a cura del casaro Nicola Balestrieri. Stamani la Società Dante Alighieri ha ospitato ancora nel portico di Palazzo Firenze gli stand degli agricoltori del Consorzio Formicoso Alta Irpinia, con la possibilità di degustare e acquistare i prodotti.
Dunque i tre giorni si son conclusi, Palazzo Firenze chiude il suo portone, in attesa del prossimo Parco letterario italiano. La risaputa cordialità campana ha reso l’evento unico e indimenticabile, il clima disteso e piacevole, in un sapiente mix di cibo per la mente e per lo stomaco. Un successo insomma, nel cuore della capitale. Un’iniziativa sicuramente replicabile “in casa nostra”, senza andare troppo lontano, sicchè ogni “irpino doc” non debba arrivare fino a Roma per acquistare e gustare – magari durante un bel pranzo domenicale in famiglia – la pasta simbolo dell’eccellenza della sua terra. Un connubio, quello con la società Alighieri, da cui si spera nascano iniziative di valorizzazione sia enogastronomica che culturale, sotto il nome di Francesco De Sanctis. I semi sono stati gettati. Come nel caso del Senatore Cappelli, siamo in attesa di un rigoglioso raccolto.