Venerdì 8 maggio 2015 – Ore 18,30
Libreria L’Argonauta
Via Reggio Emilia, 89 – 00198 – Roma
Introduce e modera la serata
Massimo Arcangeli
Interviene l’autore
Letture di brani del libro di Pino Ammendola
Al piano il maestro Stelvio Cipriani
La vita è un viaggio di sola andata
E tutti aspettiamo,
a volte con rassegnazione,
l’ultima fermata.
Basterebbe avere il coraggio
di scendere una fermata prima e, forse,
potremmo affrontare il capolinea in modo diverso.
Una sceneggiatura scritta su misura per Nino Manfredi; un film purtroppo mai realizzato. Da lui apprezzato, amato e fatto proprio, ora divenuto un romanzo edito da Teke Editori, in uscita l’8 maggio. Artefice ne è Rosario Maria Montesanti, da anni regista, sceneggiatore, autore televisivo per importanti programmi e documentari televisivi; scrittore dalla penna florida e leggera, come lieve è il modo in cui ha deciso di affrontare un argomento assai delicato: quello della terza età. Darsi una chance anche dopo aver perso l’amore di una intera esistenza, mettendo le abitudini a repentaglio ma caricandosi dell’energia di un pensiero costante: quel soffio vitale che ha dato un senso al passato e che puo’ ancora ispirare un possibile presente e futuro di serenità e armonia interiore.
Viaggio di sola andata – questo il titolo del libro che verrà presentato venerdì 8 maggio alle 18,30 presso la Libreria L’Argonauta di Roma alla presenza di Erminia Manfredi, Pino Ammendola, Stelvio Cipriani e Massimo Arcangeli in qualità di moderatore della serata (sua la prefazione all’opera) – racconta di Nicola, un ex impiegato ministeriale e vedovo, che vive con grande dignità la sua solitudine e le sue modeste condizioni economiche, ancorandosi alle abitudini e a piccoli e modesti riti quotidiani: una condizione fragile che, per lui, sarebbe inopportuno e grave sconvolgere. Una rete televisiva lo intervista e pur di raggiungere più ascolti, non esita a scardinare cinicamente la sua vita, rubandogli, con l’inganno, l’unico capitale di cui è ricco: la sua storia, i suoi sentimenti, la sua intimità. Una violenza così forte da portarlo sull’orlo del suicidio. Ma, prima dimettere in atto l’insano gesto, decide di onorare una promessa fatta molti anni prima a sua moglie Giovanna, un giuramento che per la prima volta, lo porterà lontano da casa, incrociando le tessitura di una ragnatela sentimentale che innesca la possibilità di un nuovo amore come nesso: un sentimento nuovo, mai provato prima, un peccato molto più grave di qualunque tradimento. Una riserva insperata di ossigeno, probabilmente l’ultima per molti, alla quale è fondamentale attaccarsi per respirare la parte forse migliore del proprio cammino esistenziale.
(Riceviamo e pubblichiamo)