Omicidio Di Giacomo, a Palermo la mafia continua a sparare

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PALERMO – Non ci sono dubbi, è stato un omicidio di mafia. Giuseppe Di Giacomo, 47 anni, è stato freddato a colpi di pistola nel tardo pomeriggio di ieri, in via Eugenio l’Emiro a Palermo, strada nella quale sono accorse successivamente un centinaio di persone. Secondo quanto ricostruito, il quarantenne si trovava al volante della sua Smart e a pochi passi dalla sala giochi che gestiva con suo nipote. Uno scooter con a bordo due uomini si è avvicinato all’auto cominciando a sparare; l’uomo ha tentato di fuggire, ma i killer hanno avuto la meglio e lo hanno lasciato privo di vita sul marciapiede.

Giuseppe Di Giacomo era stato arrestato nel 2008 nell’ambito dell’operazione antimafia “Perseo” ma era stato assolto nel gennaio 2011. In quell’operazione, vennero catturati molti mafiosi appartenenti ai vertici della Cosa Nostra palermitana che hanno tentato di ricostituire la Commissione provinciale palermitana.

Era fratello di Giovanni, un boss storico del mandamento di Porta Nuova che è stato condannato all’ergastolo per mafia e omicidio. Giovanni Di Giacomo era stato condannato per gli omicidi di Natale Tagliavia, trovato incaprettato il 18 settembre ’81 e di Filippo Ficarra, vittima della lupara bianca nel 1982. È stato anche condannato anche per aver tentato di uccidere il boss Gerlando Alberti “paccarè” nel carcere Ucciardone. Secondo gli inquirenti, Giuseppe Di Giacomo stava tentando di affermarsi come referente del clan di Porta Nuova.