Da oggi è possibile lottare contro il carcinoma squamocellulare della testa e del collo attraverso un metodo innovativo. Questa mattina infatti, nell’istituto di ricerca internazionale di Ariano Irpino, presieduto da Ortensio Zecchino, si è discusso di questa tematica.
Un meeting, organizzato da Michele Caraglia, responsabile dell’area di ricerca oncologia molecolare e di precisione dell’Istituto irpino, allo scopo di far conoscere i risultati di un progetto di ricerca, inserito nell’ambito del Por Campania Fesr 2014-2020, cofinanziato dall’Unione Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania.
Una giornata dedicata, in particolare, ai nuovi biomarcatori diagnostici, rilevabili in fluidi biologici, quali plasma e siero, dei pazienti affetti da questa patologia tumorale, messi a punto dalla struttura guidata dal professore Caraglia.
Un vero e proprio ‘smart test’, oggetto di un anno di studi per i ricercatori di Biogem, sfociati in un kit diagnostico, basato sulla rilevazione di marcatori di superficie su vescicole circolanti. Tali marcatori si configurano, infatti, come indicatori di rischio per lo sviluppo del carcinoma squamocellulare della testa e del collo.