“A gennaio scorso il presidente della Regione Campania e l’Ente Idrico Campano hanno tentato di obbligare con atti sbagliati i 78 Comuni del Sannio a deliberare l’adesione alla costituenda società mista Sannio Acque srl che dovrebbe fornire acqua e gestire i depuratori di tutta la provincia.
Solo 35 consigli comunali – scrive Gabriele Corona di ‘Altra Benevento è possibile’ – hanno obbedito ma le delibere sono state bocciate dalla Corte dei Conti perché non contenevano alcun riferimento alla valutazione economica necessaria e neppure avevano allegato il Piano Economico Finanziario e il Piano d’Ambito Distrettuale.
Una figuraccia di cui non si sono scusati il coordinatore del distretto sannita dell’EIC, Pompilio Forgione che aveva inviato lo schema di delibera da approvare e neppure il presidente della Regione Campania, Commissario per la scelta del Gestore Unico, che aveva minacciato il commissariamento se i Comuni non avessero obbedito.
Come se nulla fosse accaduto, Forgione di nuovo invita i sindaci a convocare in tutta fretta i consigli comunali per approvare una bozza di delibera con allegata relazione del presidente regionale dell’EIC che tenta di superare i rilievi della Corte dei Conti e di vanificare il ricorso al TAR presentato dal Comune di Baselice contro la scelta non giustificata di gestione pubblico-privata.
Ma dalla prima lettura degli atti trasmessi ai comuni emergono già errori e contraddizioni. Segnaliamo subito il primo: nella nuova proposta di delibera inviata da Forgione, a pag 9 si legge “RITENUTO pertanto, necessario e obbligatorio aderire alla costituenda società Sannio Acque s.r.l., in
conformità alle espresse previsioni legislative suindicate, nonché ai provvedimenti amministrativi
adottati ed adottandi dall’Ente Idrico Campano” ed invece il presidente EIC, a pag. 10 della sua relazione precisa che “l’adesione alla gestione unica è obbligatoria anche nei confronti di eventuali Comuni che non parteciperanno al capitale sociale di Sannio Acque srl. Questi ultimi avranno comunque come gestore idrico la Sannio Acque srl pur non assumendo la funzione di Socio..”
Questa – conclude Corona – è il primo evidente errore contenuto negli atti trasmessi da Forgione ai comuni, altri riguardano i calcoli per il capitale sociale, i ristori per gli attuali gestori, le norme per il controllo pubblico per evitare speculazioni sulla fornitura di acqua, bene indispensabile per la vita che è sempre più oggetto di torbide manovre politiche”.