ROMA – Il processo per la compravendita di senatori, che avrà a breve inizio a Napoli e che vedrà tra gli imputati Silvio Berlusconi per corruzione, vedrà il Senato costituirsi parte civile.
Il Presidente dell’Aula di Palazzo Madama, Pietro Grasso, ha infatti ribaltato il parere del Consiglio di presidenza, che con dieci voti a favore e otto contrari si era opposto all’eventualità. “Ne va della dignità delle Istituzioni”, ha affermato Grasso nello spiegare la decisione. “L’’identificazione, prima da parte del Pubblico Ministero, poi del Giudice, del Senato della Repubblica italiana quale persona offesa di fatti asseritamente avvenuti all’interno del Senato – ha proseguito la terza carica dello Stato -, e comunque relativi alla dignità dell’Istituzione, pone un ineludibile dovere morale di partecipazione all’accertamento della verità, in base alle regole processuali e seguendo il naturale andamento del dibattimento”.
La decisione è stata accolta con un applauso dai senatori del Partito democratico. Durante il Consiglio di Presidenza, ad esprimere parere negativo alla costituzione di parte civile del Senato erano stati Scelta civica, i Popolari per l’Italia, Forza Italia, Gal, Ncd e Lega. A favore Pd, Sel, M5S.