In ogni angolo di Cusano Mutri, l’atmosfera si carica di sacralità e devozione quando giunge il giorno della venerazione della Spina Santa di Gesù. La millenaria tradizione che lega questo borgo medievale alla preziosa reliquia di Gesù portata nel paesino da Barbato Castello che ritornava dalle crociate.
Alla fine delle Crociate, al confine di quello che allora era il comune di Cusano, il cavaliere crociato Barbato Castello del centro del Matese fu visto un giorno su un colle all’alba. All’arrivo in località ”Filette”, le guardie del villaggio hanno visto lo straniero e hanno iniziato ad attaccarlo, facendo cadere lui e il suo cavallo da un dirupo a più di 100 metri nelle così denominate “Gole di Caccaviola” . Atterrò sulle rocce sottostanti, ma rimase miracolosamente illeso. Il luogo è conosciuto ancora oggi come “Zumpë o Barbatë”, che significa “Salto di Barbato”. Le impronte degli zoccoli del suo cavallo, ritrovate dalle guide alpine locali, sono ancora oggi incise nella roccia. La leggenda tramanda che il cavaliere Barbato custodisse alcune spine della corona di Cristo proveniente dalla Terrasanta, contenuta in un cofanetto di pelle intarsiato.
La ricorrenza della Spina Santa è un segno di speranza e rinnovamento per la comunità, un’opportunità per riflettere sulle proprie radici storiche e spirituali. Proteggendo il paesino da calamità naturali, pestilenze e catastrofi, la reliquia continua a essere un faro luminoso in tempi oscuri, ispirando fiducia e coraggio nei cuori di tutti i cusanesi.
A causa del terremoto avvenuto nel 1688 alcuni paesi tra cui Cerreto Sannita, Civitella Licinio e Guardia Sanframondi furono completamente rasi al suolo, tranne Cusano Mutri che ne uscì integro avendo protezione da parte della “Spina”. A partire da quell’anno, ogni 3 agosto questa “Spina Santa” viene portata in processione sul monte Calvario e viene effettuata la benedizione sui quattro lati del paese in modo da proteggerlo da peste, guerre, terremoto e fame.
Così, la venerazione della Spina Santa di Gesù a Cusano Mutri resta un legame profondo con la storia, un richiamo alla fede e alla protezione divina, e un simbolo della forza e dell’unione della comunità. Possa questa preziosa tradizione perpetuarsi nei secoli a venire, alimentando la fede dei cuori e l’amore per le radici storiche di questo meraviglioso borgo medievale.