MERCOGLIANO (AV) – Antonio Sibilia ci ha lasciato. Lo ha fatto in silenzio, alle 10:20 di stamane, nella sua casa di Mercogliano, circondato dai suoi cari. Novantaquattro anni il 4 novembre prossimo, simbolo del calcio avellinese, il “commendatore”, come tutti lo chiamavano, era da tempo malato.
Ciononostante non ha mai smesso di seguire il suo Avellino, la squadra del suo cuore e della quale è stato dirigente per mezzo secolo e presidente negli anni più gloriosi della sua storia, quella Serie A vissuta stabilmente . Più volte presidente della società bianco verde, Sibilia è stato un grande scopritore di talenti – da De Napoli a Vignola, da Favero a Tacconi fino a Juary -, poi approdati alle più importanti società calcistiche italiane come la Juve, il Milan, il Napoli.
Con lui scompare un pezzo incancellabile di storia biancoverde. Presidente dell’Unione Sportiva Avellino dall’ottobre del 1970 a giugno 1975, dal 1982 al giugno 1983, e infine dal 1995 all’estate del 2000, quando lasciò definitivamente la proprietà della squadra. I funerali si terranno domani alle 15, presso la Chiesa di San Modestino, a Mercogliano.
La redazione de www.Lanostravoce.info si stringe intorno alla famiglia Sibilia.