MILANO – Anche Roberto Maroni finisce nel vortice delle presunte irregolarità sull’organizzazione dell’Expo 2015.
Il presidente della Regione Lombardia ha infatti ricevuto direttamente nel suo un avviso di garanzia, notificatogli dai carabinieri del Noe per conto dalla procura di Busto Arsizio per presunte irregolarità legate alla firma di due contratti a termine. L’ipotesi di reato è quella di “induzione indebita a dare o promettere utilità”. L’accusa afferma che Maroni avrebbe esercitato pressioni per far ottenere due contratti a persone a lui vicine da due diverse società, entrambe pubbliche, la Eupolis e la Expo2015 Spa. Secondo il procuratore di Busto Arsizio Eugenio Fusco e il pm Pasquale Addesso, i reati sarebbero recentissimi, addirittura risalenti a dieci giorni fa, il 4 luglio.
Assieme al governatore, è indagato il capo della sua segreteria, Giacomo Ciriello, che avrebbe materialmente agito per ottenere i due contratti, specificando che si trattasse di un “desiderio del presidente Maroni”. Il governatore “si è reso immediatamente disponibile agli uffici del procuratore per chiarire la regolarità e correttezza della questione”.