POMPEI (NA) – Il parcheggio selvaggio, si sa, è prerogativa di ogni grande città. Ma stavolta il caso è davvero curioso: in una foto che ha già fatto il giro del mondo, compare un motorino parcheggiato niente poco di meno che tra i resti – patrimonio dell’umanità – della Pompei sommersa dall’eruzione del vesuvio del 79 a.C.
E’ accaduto proprio ieri, giorno di Pasquetta, quando la zona archeologica era al clou dell’afflusso di turisti (45mila presenze registrate), specialmente dopo il recente restauro e riapertura al pubblico di tre domus – quelle di Marco Lucrezio Frontone, Romolo e Remo e di Trittolemo – vanto e orgoglio del neo ministro dei beni culturali Dario Franceschini.
E mentre si discute se sia opportuno o meno l’intervento dei privati per contribuire (se non proprio per averne l’esclusiva) al risanamento del sito archeologico e il rischio – sempre in agguato – che l’Unesco lo cancelli dalla lista dei luoghi patrimonio dell’umanità, la foto fa il giro del web esponendoci ad altre figuracce internazionali.
Insieme con altre foto di tubature che sbucano tra i viottoli e le mura e altre “disattenzioni”, lo scatto è stato postato su Facebook da un giovane pompeiano in visita agli Scavi ed è stato poi rilanciato da numerose bacheche, compresa quella di “Stop killing Pompeii ruins” che da anni, col Gazzettino Vesuviano, è impegnata a denunciare lo scempio dell’area archeologica.
Intanto, Il Sole 24 Ore annuncia un incremento del 27,4 per cento dei visitatori dal giovedì santo al lunedì in albis, segno che l’interesse per un luogo così affascinante è duro a spegnersi, nonostante tutto. Franceschini ha annunciato: “Non abbiamo la bacchetta magica”. Per ultimare i restauri e rendere agibili tutti i servizi ai visitatori ci vorrà tempo. Forse dopo anni di abbandono, l’incuria diventa contagiosa e la si ritiene legittima. Allora una bacchetta servirebbe per fornire un pò di sale in zucca e civiltà ai vandali, agli imbrattatori e ai motorino-muniti così pigri da non volersi cercare un parcheggio più appropriato.