Il costituzionalista Ceccanti: Nuovi collegi? Servono due mesi

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ROMA – Stefano Ceccanti, costituzionalista ed ex deputato Pd, nonché esperto di sistemi elettorali, in una intervista al Velino suggerisce la strada da seguire per arrivare in breve tempo a ridisegnare i collegi elettorali. 

“Con una delega mirata e circostanziata – afferma Ceccanti – affidata ad un ristrettissimo gruppo di esperti, la ridefinizione dei collegi si può fare al massimo in due mesi. Nel 1993 quando si introdusse il cosiddetto ‘Mattarellum’ si veniva da un sistema totalmente proporzionale e ci si trovò quindi a dover creare dal nulla i collegi uninominali di un sistema per larga parte maggioritario. Adesso il grosso del lavoro è già fatto. Se si ipotizzano, come sembra, dei collegi plurinominali che attribuiscono fra i 3 e i 6 seggi, si tratterebbe essenzialmente di sovrapporre il territorio delle province a questi collegi, con un’ovvia eccezione per le grandi aree metropolitane che a questo punto andrebbero, per così dire, spacchettate. Ma anche qui l’esistenza dei municipi darebbe una grossa mano”.

Ma è giusto delegare il governo su una materia così sensibile e capace di condizionare in qualche misura l’esito delle urne?

“Sì – replica Ceccanti -, perché al di là delle buone intenzioni il Parlamento potrebbe agire sotto l’influenza delle forze politiche più forti, che sarebbero tentate dal ridisegnare i collegi secondo le proprie convenienze. Certo anche la delega al Viminale pone qualche rischio, perché l’esecutivo è pur sempre espressione di una maggioranza, ma è appunto con il gruppo di esperti indipendenti, autorevoli e qualificati che si può ottenere un risultato equilibrato. Oppure bisognerebbe fare come in Francia. Lì addirittura il compito di disegnare i collegi in relazione alle leggi elettorali è affidato per Costituzione ad un Comitato ad hoc. Una soluzione da pensare per il futuro ovviamente, perché mettere in Costituzione un organismo del genere ora bloccherebbe tutto per almeno un anno, se non di più”.